
Marcello Comitini, elaborazione grafica
Simili a eterne vecchie
contorte dall’inverno
vi consolate al sole,
pallide d’una primavera
che vi sfiora.
Chiuse nell’orizzonte
di foglie sempreverdi non vi assale
vertigine né brivido.
Non vi rapisce il vento
né un timido germoglio
né uno scarto che muti
la vostra uguale vita,
o un fiore inaspettato
nella monotonia del verde.
Il tempo sopportate
lento e indifferente.
Della sola stagione d’autunno,
la pace malinconica portate.
bellissimi versi.Nel loro aspetto rassicurante e possente rappresentano la storicità della natura,come vecchie zie che raccontano di un passato lontano…così le vedo io
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Bellissimo commento, Daniela. Grazie!
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grazie ai tuoi versi Marcello.buona notte 🙂
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Buon notte, Daniela.
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Nella tua poesia emerge tutta la forza evocativa della quercia.
Sullo stesso argomento mi permetto segnalarti una mia parafrasi alla celebre poesia ” la quercia caduta ” di G.Pascoli che ho postato sul mio blog il 7 giugno 2016.
Un cordiale saluto
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