
Foto di Elliott Erwitt
Sereno e inquieto il volto ho consegnato
alla rovina del tempo. Ho conservato gli occhi
come due fiori bianchi
che brillano nell’acqua e attendono
che appaia all’orizzonte l’ondeggiare pallido
del pescatore e le sue vele nel fiato della luna.
Oh, questa luna che ritorna, ogni notte diversa
dopo aver percorso chilometri e chilometri
delle sue immutabili fasi.
Appare luminosa sulle panchine vuote,
sui giardini fioriti nel buio
sulle finestre vuote sui portoni chiusi,
sulle schiene degli amanti.
Sulle città impietose torna
come una maschera di vetro
fragile splendente su tante inutili guerre
sui morti
ancora aggrappati ai loro assassini.
Torna sempre la luna
carica di sogni e di speranze d’amore
con la sua presenza muta
che non chiede e non nega
come il mio volto sereno e inquieto ormai consegnato
alla rovina del tempo,
che rovista i meandri dell’animo assordito
da informi dolori.
Gli occhi sperduti in un’attesa infinita.