Chiuso – Fermé – Closed – Cerrado

Munito solo del mio Moleskine

Fresche sere d’estate.
Le finestre aperte.
Le luci accese.
La fruttiera colma.
E il tuo capo sulla mia spalla.
Questi sono i momenti più felici della giornata.

Insieme alle prime ore del mattino,
naturalmente. E quegli attimi
subito prima di pranzo.
E il pomeriggio e
le prime ore della sera.
Ma davvero adoro

queste serate estive.
Ancor più, mi sa,
di quegli altri momenti.
Il lavoro quotidiano finito.
E nessuno più che ci disturbi, adesso.
Né mai.

RAYMON CARVER, “Il momento più bello della giornata”, da Orientarsi con le stelle, Minimum Fax

Luigi Maria Corsanico legge “Ode al cane con l’uomo”

L’avete letta ieri, ascotatela oggi dalla voce vibrante di vita dell’amico blogger Luigi Maria Corsanico.

Vous l’avez lu hier. Aujourd’hui vous pouvez l’ecouter de la voix vibrante de vie de l’ami bloggueur Luigi Maria Corsanico.

You read it yesterday. Today you can listen to it from the vibrant voice of life, of the blogger friend Luigi Maria Corsanico.

La leíste ayer. Hoy puedes escucharla desde la vibrante voz de vida de amigo blogger Luigi Maria Corsanico.

Senza rimorso – Sans remords – Without remorse – Sin remordimiento

In mezzo ai prati i papaveri sventolano
i fazzoletti rossi
della giovinezza effimera.
Raschiati dal vento
appesantiti dalle piogge
solleciti al richiamo della terra
restano fedeli alla loro voglia d’innalzarsi
senza rimpianti di dover sfiorire.

Anche noi tra loro
innamorati di noi stessi
o di colei che ci cammina a fianco.
La guardiamo negli occhi
Ci sentiamo felici e colmi
della nostra pesantezza.
Ci sorridiamo orgogliosi
del nostro essere
carne e sangue di noi stessi.
Sentiamo anche noi la loro voglia
di sollevarsi con leggerezza.

Inebriati dal rosso
li raccogliamo con mani amorose
li calpestiamo senza rimorso.


Sans remords

Au milieu des prés les coquelicots agitent
les mouchoirs rouges
de la jeunesse éphémère.
Grattés par le vent
alourdis par les pluies
prompts à l’appel de la terre
ils restent fidèles à leur envie de s’élever
sans regret d’avoir à flétrir.

Nous aussi parmi eux
amoureux de nous-mêmes
ou de celle qui marche à côté de nous.
Nous la regardons dans les yeux
Nous nous sentons heureux et pleins
de notre lourdeur.
Nous sourions orgueilleux
de notre être
chair et sang de nous-mêmes.
Nous aussi sentons leur désir
de se soulever avec légèreté.

Enivrés par le rouge
nous les ramassons avec des mains aimantes
les piétinons sans remords.


Without remorse

In the middle of the meadows the poppies wave
the red handkerchiefs
of the ephemeral youth.
Scraped by the wind
weighed down by the rains
solicited to the call of the earth
they remain faithful to their desire to lightness
without regrets of having to wither.

Even we among them
in love with ourselves
or she who walks beside us.
We look her in the eyes
We feel happy and full
of our heaviness.
We smile proudly
of our being
flesh and blood of ourselves.
Even we feel their desire
to surge with lightness.

Inebriated by the red
we pick them up with loving hands
we trample them without remorse.


Sin remordimiento

En medio de los prados las amapolas agitan
sus pañuelos roios
de juventud fugaz.
Raspados por el viento
agobiados por las lluvias
urgedos a el llamado de la tierra
permanecen fieles a su deseo de levantarse
sin arrepentirse de tener que marchitar.

Nonotros tambié entre ellos
enamorarnos de nosotros mismos
o la que camina a nuestro lado.
La miramos a los ojos
Nos sentimos felices y llenos
de nuestra pesadez.
Sonreímos orgullosamente
de nuestro ser
carne y sangre de nosotros mismos.
Nonotros tambié sentimos su deseo
De levantarse con ligereza.

Ebrios por el rojo
los recogemos con las manos amorosas
los pisoteamos sin remordimiento.

George Floyd (Ita – Fr – Eng – Esp)

In ginocchio
sull’altare dell’asfalto
quale dio della vendetta stai invocando
che mi soffochi
stritolandomi il collo?

À genoux
sur l’autel d’asphalte
quel dieu de la vengeance invoquez-vous
pour qu’il me suffoque
en serrant mon cou?

On your knees
on the asphalt altar
what god of revenge are you invoking
for suffocate me
queezing my neck?

Arrodillado
en el altar de asfalto
¿a qué dios de la venganza estás pidiendo
que me asfixie
apretando mi cuello?

La tua mano sulla fronte (Fr – Eng – Esp)

foto di Paul Apal’kin

Passami la tua mano sulla fronte
affinché possa sognare
al di là delle macerie degli anni.

Lascia che sulle mie guance scenda
la rugiada delle tue lacrime e il tepore
dell’erba bagnata.

Passami la tua mano sulla fronte
la tua bocca rossa sulle labbra.
Donami il fuoco che mi bruciava la carne
e scaldava nel sangue
la nostalgia pagata a caro prezzo.

Fai scorrere sotto le palpebre
il fiume assordante delle memorie
e mi travolgano sino a morire.

Illuminami del tuo sorriso
di donna desiderata.

Annunciami la vita
al di là della cenere.

Ta main sur mon front

Passe-moi ta main sur mon front
pour que je puisse rêver
au-delà des décombres des années.

Laisse tomber sur mes joues
la rosée de tes larmes et la chaleur
de l’herbe mouillée.

Passe-moi ta main sur mon front
ta bouche rouge sur mes lèvres.
Donne-moi le feu qui a brûlait ma chair
et réchauffait dans sang
la nostalgie payée, à un prix élevé.

Glisse sous les paupières
le fleuve assourdissant des souvenirs
me submergeant jusqu’à ma mort.

Éclaire-moi avec le sourire
de femme désirée.

Annonce moi la vie
au-delà de la cendre.

Your hand on my forehead

Run your hand on my forehead
so that I can dream
beyond the rubble of the years.

Let fall on my cheeks
the dew of your tears and the warmth
of the wet grass.

Run your hand on my forehead
your red mouth on my lips.
Give me the fire that burned my flesh
and warmed in blood
the nostalgia paid at a high price.

Slide under the eyelids
the deafening river of memories
and they overwhelm me until I die.

Enlighten me with your desired
woman’s smile.

Announce to me the life
beyond the ash.

Tu mano sobra mi frente

Pasa tu mano sobra mi frente
para que pueda soñar
más allá de los escombros de los años.

Deja que caiga en mis mejillas
el rocío de tus lágrimas y el calor
de la hierba mojada

Pasa tu mano sobra mi frente
tu boca roja sobra mis labios.
Dame el fuego que quemó mi carne
y calentado en sangre
la nostalgia pagada a un alto precio.

Deslizarse debajo de los párpados
el ensordecedor río de los recuerdos
y abrumarme hasta que muera.

Iluminame con tu sonrisa
de mujer deseada

Anunciame la vida
más allá de la ceniza.

Biblioteca (ITA – FR – ENG – ESP)

Li ho allineati tutti i miei amici di sempre
come alberi le cui radici penetrano
nelle caverne oscure
del mio esserne partecipe.
Danno voce a una fitta ramosità di parole
colme a volte di dolore
con la leggerezza di coloro che si sanno
impenetrabili al tempo.
Sorridendo e piangendo ai ricordi
alla luce della lampada tornano
dagli scaffali della mia memoria.

Bibliothèque

Je les ai alignés tous mes amis de toujours
comme des arbres dont les racines pénètrent
dans les grottes sombres
de mon en être partie.
Ils donnent la parole à une épaisse ramification de mots
parfois remplis de douleur
avec la légèreté de ceux qui se savent
impénétrables au temps.
Des étagères de ma mémoire
ils reviennent à la lumière de la lampe
souriant et pleurant au souvenirs .



Library

I lined them up all my friends ever
like trees whose roots penetrate
in the dark caves
of my to be part of it.
They give voice to a thick ramosity of words
sometimes filled with pain
with the lightness of those know
of to be impenetrable at the time.
In the light of the lamp they return
from the shelves of my memory
smiling and crying at the memories.



Biblioteca

Los alineé a todos mis amigos de siempre
como árboles cuyas raíces penetran
en las cuevas oscuras
de mi ser parte de ellas.
Dan voz a una gruesa ramificado de palabras
a veces llenas de dolor
con la ligereza de aquellos quienes saben
que son impenetrables a el tiempo.
Sonriendo y llorando a los recuerdos
a la luz de la lámpara regresan
de los estantes de mi memoria.

Agli occhi di enormi uccelli

Josef Czapski, Autoritratto

Nelle piazzette arse dal sole
all’ombra dei giardini nei cortili chiusi
tra le mura di case forate
come gli occhi di enormi uccelli
ai davanzali di finestre spalancate
rimbalzano
fra gl’incitamenti di popoli ammassati
sulle gradinate di un immaginario stadio olimpico
i palloni e le vostre grida.
Dove le mura s’incontrano ad angolo
e il vento sospinge la polvere
e vi raccatta le foglie
fragile come un rametto secco vi guardo
giocare amici e nemici.
La gioia dei vostri occhi non appartiene a nessuno.
Nascono amicizie silenziose
nel trionfo delle mani
che si urtano a palmi aperti con sorrisi franchi
senza distinzione di appartenenza
di popoli o di pelle.
Fioriscono rivalità come i colori delle magliette
e sogni di un grandioso futuro.
Poi nelle ombre della sera il cielo
chiude l’occhio cupo delle nuvole
e la città illumina con le sue pupille gialle
i vostri corpi eccitati.
Chiamati a uno a uno
dalle voci di stelle incastonate
nelle pupille degli enormi uccelli
si allentano i muscoli si sciolgono i corpi
tornano ciascuno
alla quiete anonima del proprio nido.

Torna la solitudine e la mia
disperazione.

Inventario

Ecco l’inventario della raccolta “Senza Trama“:

= 12 autoritratti tra sogni e incubi
= 19 canti d’amore (qualche volta amari)
= 5 favole strane che narrano l’umanità e il nostro modo di esistere
= 10 modi di amare il mondo con gli occhi dell’anima
= 6 incontri – alcuni ironici altri drammatici – con i grandi Poeti
= 9 ritratti delle vittime di questo mondo
= 5 ritratti di donne soggette alla violenza dell’uomo
= 6 poesie in cui si respira l’aria del congedo.

  • 72 poesie che vibrano di vita.

Il fisarmonicista – The accordionist – L’accordéoniste – El acordeonista

Leger Fernando, Three Musicians, 1944

Da cinque anni sedeva sui gradini di Piazza di Spagna a Roma.
Sedeva ogni giorno in un angolo per non disturbare coloro che salivano e scendevano, gravati dai loro pesi. Con i colori dell’animo umano, aveva dipinto il palmo della mano e la tendeva, mentre con l’altra pigiava i tasti delle sua fisarmonica. Ogni giorno i colori mutavano di tonalità. Anche la musica era quella dell’anima e ogni giorno mutava anch’essa, suscitando la curiosità dei passanti.
Sapeva di essere un uomo di nessun valore, che la sua mano era solo un’illusione, come un’illusione era quella creata dalla sua musica.Non sperava che qualcuno le notasse, oltre il lasciar cadere distrattamente un sorriso nel cavo della mano.
Cinque anni passati su quei gradini, cinque anni di sorrisi ricevuti e dati, parole scambiate con qualche passante abituale, qualche sguardo sospettoso, qualche parola irriguardosa, qualcuno che l’aveva definito un orgoglioso che fingeva.
Un’amica gli carezzava le mani. Un amico tentava di consolarlo, accompagnandolo col canto, diffondendo intorno la musica e colori.

La mano tesa e la musica.

Un giorno non siederà più su quei gradini, ma tutto il mondo continuerà a passare accanto o sopra l’ombra invisibile, che nessuno noterà. Resterà solo una scritta a caratteri piccoli e indecifrabili: il disinganno prima dell’illusione

Ecco l’immagine della sua ombra dopo due anni di accattonaggio durante i quali ha sparso musica e colori sui gradini di quella piazza.

E questo è il link per sfogliarne le pagine:

The accordionist

For five years he had been sitting on the steps of the Spanish Steps in Rome. He sat every day in a corner so as not to disturb those who went up and down, burdened by their burdens. With the colors of the human soul, he had painted the palm of his hand and held it out, while with the other he pressed the keys of his accordion. Every day the colors changed in shades. Even the music was that of the soul and every day it also changed, arousing the curiosity of passersby. He knew he was a man of no value, that his hand was only an illusion, as an illusion was that created by his music. He didn’t hope anyone would notice them beyond letting a smile absent-mindedly fall into the hollow of his hand. Five years spent on those steps, five years of smiles received and given, words exchanged with some habitual passersby, some suspicious glances, some disrespectful words, someone who had called him a proud who pretended. A girlfriend caressed his hands. A friend tried to console him, accompanying him with singing, spreading the music and colors of the hand around him.

The outstretched hand and the music.

One day he will no longer sit on those steps, but the whole world will continue to pass by or above the invisible shadow, which no one will notice. Only a small and indecipherable writing will remain: the disillusionment before the illusion

Here is the image of his shadow after two years of begging during which he scattered music and colors on the steps of that square.

The link to browse the pages is at the end of the Italian text.
Or here

L’accordéonist

Depuis cinq ans, il s’asseyait sur les marches de la Place d’Espagne à Rome. Il s’asseyait tous les jours dans un coin pour ne pas déranger ceux qui montaient et descendaient, accablés par leurs fardeaux. Avec les couleurs de l’âme humaine, il avait peint la paume de sa main et l’avait tendue, tandis qu’avec l’autre pressait les touches de son accordéon. Chaque jour, les couleurs changeaient en nuances. Même la musique était celle de l’âme et chaque jour elle changeait aussi, suscitant la curiosité des passants. Il savait d’être un homme sans valeur, que sa main n’était qu’une illusion, comme une illusion était celle créée par sa musique. Il n’espérait pas que quiconque les remarquerait au-delà de laisser tomber un sourire distrait dans la paume de sa main. Cinq ans passés sur ces marches, cinq ans de sourires reçus et donnés, des mots échangés avec des passants habituels, des regards suspicieux, des paroles irrespectueuses, quelqu’un qui l’avait traité de arrogant qui simulait. Une amie caressait ses mains. Un ami a essayé de le consoler, l’accompagnant de chant, répandant la musique et les couleurs de la main autour de lui.

La main tendue et la musique.

Un jour, il ne s’assiéra plus sur ces marches, mais le monde entier continuera de passer à côté, au-dessus, de l’ombre invisible, que personne ne remarquera. Il ne restera qu’une petite écriture indéchiffrable: la désillusion avant l’illusion.

Voici l’image de son ombre après deux années de mendicité durant lesquelles il a dispersé de la musique et des couleurs sur les marches de cette place.

Le lien pour feuilleter les pages se trouve à la fin du texte italien.
Ou ici

El acordeonista

Durante cinco años había estado sentado en los escalones de la Plaza de España en Roma. Se sentaba todos los días en un rincón para no molestar a los que subían y bajaban, agobiados por sus cargas. Con los colores del alma humana, había pintado la palma de su mano y la tendió, mientras que con la otra presionó las teclas de un acordeón. Todos los días los colores cambiaron en tonos. Incluso la música era la del alma y cada día también cambiaba, despertando la curiosidad de los transeúntes. Sabía que era un hombre sin valor, que su mano era solo una ilusión, ya que era una ilusión creada por su música. No esperaba que alguien los notara más allá de dejar que una sonrisa distraída cayera en el hueco de su mano. Cinco años dedicados a esos pasos, cinco años de sonrisas recibidas y dadas, palabras intercambiadas con algunos transeúntes habituales, algunas miradas sospechosas, algunas palabras irrespetuosas, alguien que lo había llamado orgulloso y fingió. Una amiga le acarició las manos. Un amigo trató de consolarlo, acompañándolo con el canto, difundiendo la música y los colores de la mano a su alrededor.

La mano extendida y la música.

Un día ya no se sentará en esos escalones, pero el mundo entero seguirá pasando al lado o sobre de la sombra invisible, que nadie notará. Solo quedará una escritura pequeña e indescifrable: la desilusión ante la ilusión

Aquí está la imagen de su sombra después de dos años de mendicidad durante los cuales esparció música y colores en los escalones de esa plaza.

El link para hojear las páginas se encuentra al final del texto en italiano.
O aquí

Fine Primavera (I) (Ita – Fr – Eng – Esp)

Il sole ci avvolgerà nella trappola luminosa
spinti dall’esca soffocante
in cui ci aggireremo senza via d’uscita
se non quel buco illusorio
oltre il quale ci attende la sorte malinconica
del sonnolento autunno.

À la fin du printemps

Le soleil nous enveloppera dans le piège à lumière
entraînés par l’appât suffocant
dans lequel nous nous promènerons sans issue
sinon le trou illusoire
au-delà duquel le destin mélancolique nous attend
de l’automne somnolent .

In the late spring

The sun will wrap us in the light trap
driven by the stuffy bait
in which we will wander without a way out
if not that illusory hole
beyond which melancholy fate awaits us
of the sleepy autumn.

A finales de primavera

El sol nos envolverá en la trampa de luz.
conducidos por el cebo sofocante
en el que vagaremos sin salida
si no ese agujero ilusorio
más allá de cual el destino melancólico de otoño
soñoliento nos espera.