Venti di guerra (Ita – Fr – Eng – Esp)

Umberto Boccioni, La guerra, 1913

I versi che pubblico oggi sono stati scritti da me nel febbraio del 2020 e sono la parte conclusiva di una poesia letta dall’amico Luigi Maria Corsanico, la cui lettura può essere ascoltata su youtube o sul blog di Luigi o sulla mia pagina in cui l’ho pubblicata a suo tempo. La pubblicazione di oggi la dedico a tutti coloro che amano scrivere versi e che fra non molto proveranno a farlo sul tema della guerra. Questi versi pongono i poeti sul bilancino della storia soppesandone la loro reale sensibilità di fronte ad argomenti che si ritengono attuali solo quando i media suonano le trombe, mentre si dimenticano quando queste tacciono. Ma le guerre esistono e bruciano nelle coscienze di coloro che guardano al mondo nella sua globalità

Dentro un povero tugurio
ho trovato una donna dallo sguardo fiero
nascosta nel buio tra pareti di pietra
che gocciavano sangue….
Con tono arrogante (pensavo già d’essere
poeta) le chiesi
dove potessi trovare la poesia.
Cosa vuoi da lei? E puntandomi il dito…
Rimani nel mio tugurio.
Tu non sarai mai poeta.
Sarai l’eco soltanto
dei dolori degli uomini
trafitti dalla guerra
dall’odio dalla dimenticanza.
Sarai il silenzio dei poveri
trascinati nel fango
dei negri ubriachi ributtati in mare
di uomini e donne condannati
per aver pensato, per aver lottato
per aver creduto nell’essere libero.
Griderai e ti diranno
che non sarai mai un poeta.
I poeti sono eleganti scrivono bene
parlano bene sussurrano anche
quando parlano del dolore e dei morti.
Hanno la musica e fanno danzare il mondo
e il mondo ride con le mani in tasca.
Non sarai mai un poeta – mi dice la donna –
Rimani. Non spegnere il loro silenzio

Vents de guerre

Les vers que je publie aujourd’hui sont été écrits par moi en février 2020 et sont la conclusion d’un poème lu par mon ami Luigi Maria Corsanico, dont la lecture peut être entendue sur youtube ou sur le blog de Luigi ou sur ma page où le ‘j’ai publié au temps. La publication d’aujourd’hui je la dédie à tous ceux qui aiment écrire des vers et qui tenteront bientôt de le faire sur le thème de la guerre. Ces vers placent les poètes sur l’étrier de l’histoire en pesant leur réelle sensibilité face à des sujets qui ne sont considérés comme actuels que lorsque les médias sonnent des trompettes, tandis qu’on les oublient lorsqu’elles se taisent. Mais les guerres existent et elles brûlent dans la conscience de ceux qui regardent le monde dans son ensemble

Dans un pauvre taudis
j’ai trouvé une femme au regard fier
cachée dans l’obscurité entre les murs de pierre
qui coulait du sang….
D’un ton arrogant (je pensais déjà que j’étais
poète) je lui ai demandé
où je pourrais trouver la poésie.
Que veux-tu d’elle ? Et me pointant du doigt….
Reste dans mon taudis.
tu ne seras jamais poète.
Tu seras le seul écho
des douleurs des hommes
percés par la guerre
par la haine et l’oubli.
Tu seras le silence des pauvres
traînés dans la boue
des nègres ivres rejetés à la mer
d’hommes et de femmes condamnés
pour avoir réfléchi, pour se être battus
pour avoir cru en la liberté.
Tu crieras et ils te diront
que tu ne seras jamais poète.
Les poètes sont élégants, ils écrivent bien
ils parlent bien ils chuchotent aussi
quand ils parlent de la douleur et des morts.
Ils ont de la musique et ils font danser le monde
et le monde rit les mains dans les poches.
Tu ne seras jamais poète – me dit la femme –
Reste. N’éteigne pas leur silence.

Winds of war

The verses I publish today were written by me in February 2020 and are the concluding part of a poem read by my friend Luigi Maria Corsanico, whose reading can be heard on youtube or on Luigi’s blog or on my page where the ‘I published at the time. Today’s publication I dedicate it to all those who love to write verses and who will soon try to do so on the theme of war. These verses place poets on the sidelines of history by weighing their real sensitivity in the face of topics that are considered current only when the media blow the trumpets, while they forget when the trumpets are silent. But wars exist and they burn in the consciences of those who look at the world as a whole

Inside a poor hovel
I found a woman with a proud look
hidden in the darkness between stone walls
that dripped blood….
With an arrogant tone (I already thought I was
poet) I asked her
where I could find the poetry.
What do you want from her? And pointing the finger at me …
Stay in my hovel.
You will never be a poet.
You will be the only echo
of the pains of men
pierced by war
from hatred from forgetfulness.
You will be the silence of the poor
drag in the mud
drunk niggers thrown back into the sea
of condemned men and women
for thinking, for fighting
for believing in being free.
You will shout and they will tell you
that you will never be a poet.
Poets are elegant, they write well
they speak well they also whisper
when they talk about pain and the dead.
They have music and they make the world dance
and the world laughs with its hands in its pockets.
You will never be a poet – the woman tells me –
Stay. Don’t turn off their silence

Vientos de guerra

Los versos que publico hoy fueron escritos por mí en febrero de 2020 y son la parte final de un poema leído por mi amigo Luigi Maria Corsanico, cuya lectura se puede escuchar en youtube o en el blog de Luigi o en mi página donde publiqué en el hora. La publicación de hoy se la dedico a todos aquellos que aman escribir versos y que pronto intentarán hacerlo sobre el tema de la guerra. Estos versos sitúan a los poetas al margen de la historia al sopesar su real sensibilidad frente a temas que se consideran actuales sólo cuando los medios tocan las trompetas, mientras olvidan cuando las trompetas callan. Pero las guerras existen y arden en la conciencia de quienes miran al mundo como un todo.

Dentro de una choza pobre
Encontré una mujer con una mirada orgullosa
escondido en la oscuridad entre muros de piedra
que goteaba sangre….
Con un tono arrogante (Ya pensé que era
poeta) le pregunté
donde podría encontrar poesía.
¿Qué quieres de ella? Y señalándome con el dedo…
Quédate en mi choza.
Nunca serás poeta.
Serás el único eco
de los dolores de los hombres
atravesado por la guerra
del odio del olvido.
Serás el silencio de los pobres
arrastrate por el barro
Negros borrachos arrojados al mar
de hombres y mujeres condenados
por pensar, por luchar
por creer en ser libre.
Gritarás y te dirán
que nunca serás poeta.
Los poetas son elegantes, escriben bien
hablan bien también susurran
cuando hablan del dolor y de los muertos.
Tienen música y hacen bailar al mundo
y el mundo se ríe con las manos en los bolsillos.
Nunca serás poeta – me dice la mujer –
Quedarse. No apagues su silencio

Interruzioni (Ita – Fr – Eng – Esp)

Lucio Fontana, Attese, 1959

Forse il lettore si chiederà perché ho affiancato un quadro del pittore Lucio Fontana ai versi di questa poesia.
Come Fontana ha interrotto l’unità uniforme, ma anche piatta, della tela con i tagli che rompono, squarciano e rovinano l’immaginario comune, così i miei versi evidenziano “tagli” che interrompono l’armonia degli elementi che compongono l’immaginario della vita dell’uomo.

Tagliato a spicchi tra i rami dei platani
il sole grida l’indimostrabile fede nella luce.
Ma io la sento vacillare nell’apparente
tranquillità di questi prati
attraversati da un viale tortuoso e lungo.
Camminano alcuni lentamente
guardano la punta delle scarpe
frugano nella mente in cerca di ricordi
che diano vita al loro esistere.
Altri corrono ascoltando il canto
di una musica come di pianoforte e violini
da una finestra dimenticata aperta
da un amante malinconico.
Tutti pensano, sorridono a se stessi, spostano
le foglie morte cadute ai loro piedi.
Una coppia di giovani si guardano incantati
si riconoscono l’uno nell’altro baciandosi
usano le parole degli amanti più celebri
forniscono la prova che esistono felicità e futuro.
Un’altra di qualche anno più anziana
litiga e grida a bocche spalancate. Invocano
le ombre la disperazione e la paura. Affermano
la morte di un passato orribile
e la resurrezione dell’individuo.
Seduto ai piedi di un tronco al limite
tra viale e prato un uomo tende la mano.
Un altro si ferma, apre il portafoglio con cautela
conta gli spiccioli, pensieroso
li guarda sul palmo della mano
come un Achille il cadavere di Patroclo
e passa oltre.
Una donna dal volto ineffabile
orgogliosa d’essere giovane
bella e madre si china sul viso
del neonato dentro la carrozzina.
Sorride, sgambetta muove le dita
le chiude le apre le succhia sognando
la dolcezza del seno materno.
In attesa che la sua mente
si abitui a ragionare d’altro
già mette insieme i frammenti
disordinati delle sue visioni
tenere e carnali
come la pelle della madre
che domani le sue dita carezzeranno
in un’altra donna
come un frutto dell’albero proibito.
Guardo il cielo limpido, l’aria tranquilla
il sole tra le foglie. Ma qualcosa manca
perché’io possa dire
che gli uomini sono felici.
Dall’inavvertita interruzione dei sogni
all’indimostrabile fede nella luce
che muore nel silenzio della notte
alla fine del lungo viale.


Peut-être le lecteur se demandera-t-il pourquoi j’ai placé un tableau du peintre Lucio Fontana à côté des vers de ce poème.
Tout comme Fontana a interrompu l’unité uniforme, mais aussi plate, de la toile avec des coupures qui cassent, déchirent et ruinent l’imagination commune, ainsi mes vers mettent en évidence des “coupures” qui interrompent l’harmonie des éléments qui composent l’imaginaire de la vie de l’homme .

Interruptions

Coupé en quartiers entre les branches des platanes
le soleil crie sa foi indémontrable dans la lumière.
Mais je le sens vaciller dans l’apparente
quiétude de ces pelouses
traversées par une longue et tortueuse allée.
Certains marchent lentement
regardent le bout de leurs chaussures
fouillent dans l’esprit à la recherche de souvenirs
qui donnent vie à leur existence.
D’autres courent en écoutant la chanson
d’une musique comme de piano et des violons
d’une fenêtre oubliée ouverte
d’un amant mélancolique.
Tout le monde pense, sourient à eux mêmes, bougent
les feuilles mortes tombées à leurs pieds.
Un couple de jeunes se regarde enchanté
ils se reconnaissent en s’embrassant
ils utilisent les mots des amants les plus célèbres
ils apportent la preuve qu’il y a du bonheur et un avenir.
Un autre couple avec quelques années de plus
se dispute et cris à pleines bouches. Ils invoquent
les ombres le désespoir et la peur. Ils affirment
la mort d’un horrible passé
et la résurrection de l’individu.
Assis au pied d’un tronc d’arbre sur le bord
entre l’allée et la pelouse un homme tend la main.
Un autre s’arrête, ouvre prudemment son portefeuille
compte la monnaie, pensivement
la regarde dans la paume de sa main
comme un Achille le cadavre de Patrocle
et il avance indifférent.
Une femme au visage ineffable
fière d’être jeune
belle et mère se penche sur le visage
du nouveau-né dans la poussette.
Il sourit, gigote, bouge ses doigts
les ferme les ouvre les suce en rêvant
la douceur du sein de la mère.
En attendant son esprit
s’habituer à penser à autre chose
rassemble déjà les fragments
désordonnés de ses visions
tendres et charnelles
comme la peau de sa mère
que demain ses doigts caresseront
chez une autre femme
comme un fruit de l’arbre défendu.
Je regarde le ciel limpide, l’air calme
le soleil parmi les feuilles. Mais il manque quelque chose
pour que je puisse dire
que les hommes sont heureux.
De l’interruption inaperçue des rêves
à l’indémontrable foi en la lumière
qui meurt dans le silence de la nuit
au bout de la longue allée.


Perhaps the reader will ask himself why I have placed a painting by the painter Lucio Fontana next to the lines of this poem.
Just as Fontana interrupted the uniform, but also flat, unity of the canvas with cuts that break, tear and ruin the common imagination, so my verses highlight “cuts” that interrupt the harmony of the elements that make up the imaginary of life of man.

Interruption

Cut into quarters between the branches of the plane trees
the sun cries out its indemonstrable faith in the light.
But I feel the faith wavering in the seeming
tranquility of these lawns
crossed by a long and winding avenue.
Some walk slowly
look at the tips of their shoes
search the mind for memories
that give life to their existence.
Others run listening to the song
of music like piano and violins
by an open forgotten window
by a melancholic lover.
Everyone is thinking, smiling to themselves, moving
the dead leaves fallen at their feet.
A couple of young people look at each other enchanted
they recognize each other by kissing
they use the words of the most famous lovers
they prove that there is happiness and a future.
Another couple with a few more years
argues and cries out loud. They invoke
shadows despair and fear. They claim
the death of a horrible past
and the resurrection of the individual.
Sitting at the foot of a tree trunk on the edge
between the avenue and the lawn a man stretches out his hand.
Another stops, cautiously opens his wallet
count the change thoughtfully
look her in the palm of her hand
like an Achilles the corpse of Patroclus
and he advances indifferently.
A woman with an ineffable face
proud to be young
beautiful and mother bend over face
of the newborn in the stroller.
He smiles, fidgets, moves his fingers
he close them open them suck them while dreaming
the softness of the mother’s breast.
Waiting that his spirit
get used to thinking about something else
already gather the fragments
disordered from his visions
tender and carnal
like his mother’s skin
that tomorrow her fingers will caress
in another woman
like a fruit of the forbidden tree.
I look at the clear sky, the calm air
the sun among the leaves. But something is missing
to i can say
that men are happy.
By the unnoticed interruption of dreams
at the faith indemonstrable faith in the light
who dies in the silence of the night
at the end of the long avenue.


Quizás el lector se pregunte por qué he colocado un cuadro del pintor Lucio Fontana junto a los versos de este poema.
Así como Fontana interrumpió la unidad uniforme, pero también plana, del lienzo con cortes que rompen, desgarran y arruinan el imaginario común, así mis versos destacan “cortes” que interrumpen la armonía de los elementos que componen el imaginario de la vida del hombre. .

Interrupciones

Cortado en cuñas entre las ramas de los plátanos
el sol clama su fe indemostrable en la luz.
Pero siento que vacila en la tranquilidad
aparente de estos céspedes
atravesados por una sinuosa y larga avenida.
Algunos caminan despacio
miran las puntas de sus zapatos
hurgan en la mente en busca de recuerdos
que dan vida a su existencia.
Otros corren, escuchando la canción
de una música como piano y violines
desde una ventana abierta olvidada
de un amante melancólico.
Todos piensan, se sonríen, mueven
las hojas muertas caídas a sus pies.
Una pareja de jóvenes se miran encantados
se reconocen besándose
usan las palabras de los amantes más famosos
son la prueba de que hay felicidad y futuro.
Otra pareja de años mayor
peleas y gritos con la boca abierta. Ellos invocan
las sombras desesperación y miedo. Ellos afirman
la muerte de un pasado horrible
y la resurrección del individuo.
Sentado al pie de un tronco en el borde
entre la avenida y el césped un hombre tiende la mano.
Otro se detiene, abre su billetera con cautela
cuenta el cambio, pensativo
los mira en la palma de su mano
como un Aquiles el cadáver de Patroclo
y sigue adelante.
Una mujer de rostro inefable
orgullosa de ser joven
hermosa y madre se inclina sobre su cara
del recién nacido en el cochecito.
Sonríe, tropieza, mueve los dedos
los cierra los abre los chupa soñando
la dulzura del pecho de la madre.
Esperando que su mente
acostumbrarse a pensar en otra cosa
ya junta los fragmentos
desordenados de sus visiones
tiernas y carnales
como la piel de la madre
que mañana sus dedos acariciarán
en otra mujer
como un fruto del árbol prohibido.
Miro el cielo despejado, el aire en calma
el sol entre las hojas. pero falta algo
por que pueda decir
que los hombres son felices.
De la interrupción inadvertida de los sueños
a la fe indemostrable en la luz
que muere en el silencio de la noche
al final de la larga avenida.

L’ora gemella (Ita – Fr – Eng – Esp)

Nella memoria dei rimpianti
penso all’ora gemella della mia assenza,
quando ambigua la luna si consuma
dietro nuvole oscure.
Ed è l’esile lume che si accende
sopra i tasti neri e le lettere chiare
mentre le mie dita lentamente sfiorano
silenziose pagine che scrivo
nel vuoto luminoso dello schermo.
Permanente illusione della vita
luce-ricordo che dal buio risale
al mio monotono vivere ogni giorno.
Speranze ripetute all’infinito
chiudendo gli occhi come sillaba il bambino
i lunghi versi della cantilena.
E le parole portano in avanti
le ombre delle pagine, ne fanno
splendore ritrovato alla memoria
un altro me un altro mio coraggio
una voglia di sciogliere gli enigmi
come nodi gordiani che si stringono
sul temuto futuro.

Penso, mentre penso scrivo
quel che il tempo repentino taglia a fondo,
aguzza eternità, spina penetrata
dentro le carni tenere dei sogni.
dalla mia raccolta Terra colorata, ediz. Caffè Tergeste


L’heure jumelle

Dans la mémoire des regrets
je pense à l’ heure jumelle de mon absence,
quand la lune ambiguë s’use
derrière les sombres nuages.
Et c’est la lampe faible qui s’allume
au-dessus des touches noires et des lettres claires
quand mes doigts effleurent lentement
les pages silencieuses que j’écris
dans le vide lumineux de l’écran.
Illusion permanente de la vie
lumière-mémoire qui remonte de l’obscurité
à ma vie monotone de tous les jours.
Espoirs répétés à l’infini
fermant les yeux comme l’enfant épile
les longues vers de la cantilène.
Et les mots font avancer
les ombres des pages, en font
splendeur retrouvée à la mémoire
un autre moi un autre mon courage
un désir de résoudre des énigmes
comme des nœuds gordiens qui se resserrent
sur l’avenir redouté.

Je pense, pendant que je pense que j’écris
ce que le temps soudain coupe au fond,
éternité aiguë, épine percée
dans la chair tendre des rêves.


Twin hour

In the memory of regrets
I think of the twin hour of my absence,
when the ambiguous moon wears out
behind the dark clouds.
And it’s the dim lamp that lights up
above black keys and light letters
when my fingers slowly brush
the silent pages that I write
in the luminous void of the screen.
permanent illusion of life
light-memory rising from darkness
to my monotonous everyday life.
Hopes repeated endlessly
closing his eyes like a child epilates
the long verses of the cantilena.
And the words move on
the shadows of the pages, make it
splendor rediscovered in memory
another me another my courage
a desire to solve puzzles
like Gordian knots tightening
about the dreaded future.

I think, while I think I write
what time suddenly cuts to the bottom,
acute eternity, pierced thorn
in the tender flesh of dreams.


Hora gemela

En la memoria de los arrepentimientos
Pienso en la hora gemela de mi ausencia,
cuando la luna ambigua se gasta
detrás de las nubes oscuras.
Y es la lámpara tenue que se enciende
sobre teclas negras y letras claras
cuando mis dedos rozan lentamente
las paginas mudas que escribo
en el vacío luminoso de la pantalla.
ilusión permanente de vida
luz-memoria surgiendo de la oscuridad
a mi monótona vida cotidiana.
Esperanzas repetidas sin cesar
cerrando los ojos como un niño deletrera
los largos versos de la cantilena.
Y las palabras avanzan
las sombras de las páginas, hazlo
esplendor redescubierto en la memoria
un otro yo un otro mi coraje
un deseo de resolver acertijos
como nudos gordianos apretándose
sobre el futuro temido.

Pienso, mientras pienso escribo
que hora de repente corta a fondo,
eternidad aguda, espina clavada
en la tierna carne de los sueños.

Il commensale sconosciuto (Ita – Fr – Eng – Esp)

Aligi Sassu, L’ultima cena, 1929

Finite ciò che ho cominciato
di questo lungo giorno che svanisce.
Date l’ultima gamba al tavolo
aggiungete sulla tovaglia stesa
piatti bicchieri una bottiglia
rossa di vino dal profumo amaro.
Scioglietemi le mani e i piedi,
liberate le braccia che il destino
ha incrociato dietro la mia schiena.
Mettetelo a sedere
questo mio corpo avvolto
nel sudario del tramonto,
poggiate a fianco ai piatti il palmo delle mani
rivolte verso il basso
a terra i piedi fermi nell’attesa
del commensale sconosciuto.
Porterà il sale, la farina gialla
grappoli d’uva appena vendemmiata.
Avrà il costato aperto e le ginocchia sanguinanti.
Sarà l’istante in cui con dita scarne
m’indicherà la strada già percorsa.
E le mani trafitte riuniranno all’infinito
il non finito dono della vita.


Le convive inconnu

Terminez ce que j’ai commencé
de ce long jour qui s’estompe.
Donnez la dernière jambe à la table
ajoutez sur la nappe étalée
vaisselle verres une bouteille
rouge de vin au parfum amer.
Déliez mes mains et mes pieds,
libère les bras que le destin
as croisé derrière mon dos.
Asseyez-le
ce corps enveloppé
dans le linceul du couchant,
placez les paumes des mains à côté des assiettes
face vers le bas
sur le sol, les pieds immobiles en attendant
le convive inconnu.
Il apportera le sel, la farine jaune
grappes de raisin fraîchement récoltées.
Son côté sera ouvert et ses genoux saigneront.
Ce sera l’instant où il me montrera
avec des doigts maigres le chemin déjà parcouru.
Et les mains percées réuniront sans fin
le don inachevé de la vie.


The unknown diner

Finish what I started
of this long fading day.
Give the last leg to the table
add on the spread out tablecloth
dishes glasses a bottle
red of wine with a bitter scent.
Loosen my hands and feet,
free your arms that fate
crossed behind my back.
Sit down
this wrapped body of mine
in the shroud of sunset,
place the palms of your hands next to the plates
facing down
on the ground, your feet still waiting
of the unknown diner.
It will bring the salt, the yellow flour
bunches of freshly harvested grapes.
He will have an open side and bleeding knees.
It will be the instant in which with skinny fingers
he will show me the path already traveled.
And the pierced hands will reunite endlessly
the unfinished gift of life.


El invitado desconocido

Terminad lo que comencé
de este largo día que se desvanece.
Dad la última pata a la mesa
añadid el mantel extendido
platos vasos una botella
roja de vino de olor amargo.
Desatad mis manos y mis pies,
liberad los brazos que el destino
cruzó a mis espaldas.
sentad
este cuerpo envuelto
en el sudario de la puesta del sol,
al lado de los platos colocad las palmas de las manos
hacia abajo
en el suelo, los pies quiedos en espera
del huésped desconocido.
Él traerá la sal, la harina amarilla
racimos de uva recién cosechados.
Su costado será abierto y sus rodillas sangrarán.
Ese será el momento en que me muestreará
con dedos delgados el camino ya recorrido.
Y las manos traspasadas unirán sin fin
el regalo inacabado de la vida.

Nuvole (Ita – Fr – Eng – Esp)

Alba su Roma (foto di Marcello Comitini)

Il cielo è un prato di nuvole
che il sole ingemma di scaglie d’oro.
Le guardo senza essere capace
di chiedermi se non sono
come queste nuvole
che s’indorano al mattino
nella luce di tante speranze e di sera
grondano lacrime sulle mani della terra.
E mi nascondo senza una parola
come quella piccola nuvola sulla collina
che si lacera tra i rami del bosco
a cui chiede
consolazione e amore sin dal mattino.


Nuages

Le ciel est une prairie de nuages
que le soleil enflamme des paillettes d’or.
Je les regarde sans pouvoir
me demander si je ne suis pas
comme ces nuages dorés
le matin à la lumière de plusieurs espoirs
et le soir dégoulinants
de larmes sur les mains de la terre.
Et je me cache sans un mot
comme ce petit nuage sur la colline
qui se déchire entre les branches
du bois auxquelles il demande
consolation et amour depuis le matin.


Clouds

The sky is a meadow of clouds
that the sun bewitches with gold flakes.
I look at them without being able
to ask myself if I’m not
like these clouds
that turn gilded in the morning
in the light of so many hopes and in the evening
tears dripping on the hands of the earth.
And I hide without a word
like that little cloud on the hill
that tears himself between the branches of the wood
from which he asks
consolation and love since the morning.


Nubes

El cielo es un prado de nubes.
que el sol hechiza con copos de oro.
Los miro sin poder preguntarme
si no soy como estas nubes
que se dora por la mañana
a la luz de tantas esperanzas y por la tarde
chorrean lágrimas sobre las manos de la tierra.
Y me escondo sin una palabra
como esa nubecita en el cerro
que se rasga entre las ramas del bosque
les pregunta desde la mañana
consuelo y amor.

Nuda (Ita – Fr – Eng – Esp)

Amedeo Modigliani, Nudo con i capelli sciolti, 1917

A C.S. che mi spoglia
delle mie angosce

Spalanchi le braccia come una palma al vento
e mi baci nuda nel tuo desiderio.
Nuda come le tue labbra che sussurrano ti amo
nella penombra della stanza.
Nuda perché la tua bocca è nuda quando sorridi
come solo una donna
può essere nuda nel suo sorriso.
Nuda come un diamante posato sulle lenzuola.
Nuda in fondo alle tue pupille
che sentono il mio desiderio
palpitare nelle tue vene.
Nuda come l’acqua che sgorga
dalla bocca di una fontana
e limpida si raccoglie sul fondo della vasca.
Nuda com’è nuda la tua anima
che sa d’essere amata nella perfezione di statua
e nella tua dolcezza di donna.
Nuda come uscita dalle onde e gocce di schiuma
lentamente scivolano sul tuo ventre,
si smarriscono nel muschio,
scendono lungo le cosce.
I miei occhi percorrono
la primavera del tuo corpo dai piedi ai capelli.
Le tue mani sul ventre non coprono il sesso
di muschio e di carne, nessun velo ti cela i seni.
Sei nuda
come il giorno luminoso dietro le colline
oscurate dai fantasmi delle mie tristezze.
Più le mie pupille affondano le loro radici
nel tuo corpo che profuma di terra fertile,
più si fa dolce la luce che le disseta.
Io che non so vivere senza la mia angoscia
in te vivo adesso
nudo dentro la tua nudità.


Nue

Tu ouvres tes bras comme un palmier au vent
et tu me baise nue dans ton désir.
Nue comme tes lèvres qui susurrent je t’aime
dans la pénombre de la pièce.
Nue parce que ta bouche est nue quand tu souris
comme seul une femme est nue
dans son sourire.
Nue comme un diamant posé sur les draps.
Nue au fond de tes pupilles
qui ressent mon désir palpiter dans tes veines.
Nue comme l’eau qui coule
de la bouche d’une fontaine
et se rassemble limpide au fond de la vasque.
Nue comme ton âme est nue
sachant d’être aimée dans la perfection de statue
et dans ta douceur de femme.
Nue comme sortie des vagues et les gouttes d’écume
glissent lentement sur ton ventre,
se perdent dans la mousse,
coulent le long de tes cuisses.
Mes yeux parcourent
le printemps de ton corps des tes pieds aux cheveux.
Tes mains sur le ventre ne couvrent pas ton sexe
de mousse et de chair, aucun voile ne cache tes seins.
Tu es nue
comme une journée lumineuse derrière les collines
assombries par les fantômes de ma tristesse.
Plus mes pupilles plongent leurs racines
dans ton corps parfumé de terre fertile,
plus douce est la lumière qui étanche leur soif.
Moi qui ne sais pas vivre sans mes angoisses
en toi maintenant je vis
nu dans ta nudité.


Naked

You spread your arms like a palm in the wind
and you kiss me naked in your desire.
Naked as your lips whispering I love you
in the dim light of the room.
Naked because your mouth is naked when you smile
as just a woman
she can be naked in her smile.
Naked like a diamond placed on the sheets.
Naked at the bottom of your pupils
who feel my desire
throbbing in your veins.
Naked like flowing water
from the mouth of a fountain
and limpid it collects at the bottom of the tank.
Naked as your soul is naked
that she knows she is loved in the perfection of a statue
and in your sweetness as a woman.
Naked as exited from the waves, and drops of foam
slowly slip on your belly,
get lost in the moss,
run down the thighs.
My eyes walk
on the spring of your body from feet to hair.
Your hands on the belly do not cover the sex
of moss and flesh, no veil hides your breasts.
You are naked
like the bright day behind the hills
darkened by the ghosts of my sadness.
The more my pupils sink their roots
in your body perfumed with fertile earth,
the sweeter the light that quenches them.
I who do not know how to live without my anguish
in you I live now
naked inside your nakedness.


Desnuda

Extiendes tus brazos como una palma en el viento
y me besas desnuda en tu deseo.
Desnuda como tus labios susurrando te amo
en la penumbra de la habitación.
Desnuda porque tu boca está desnuda cuando sonríes
como solo una mujer
puede estar desnuda en su sonrisa.
Desnuda como un diamante colocado sobre las sábanas.
Desnuda en el fondo de tus pupilas
que siente mi deseo
palpitando en tus venas.
Desnuda como el agua que fluye
de la boca de una fuente
y que se acumule limpia en el fondo de la bañera.
Desnuda como tu alma está desnuda
quien sabe que es amada en la perfección de una estatua
y en tu dulzura de mujer.
Desnuda como salida de las olas, y gotas de espuma
deslizándose lentamente sobre tu vientre,
perderse en el musgo,
corren por los muslos.
Mis ojos contemplan
la primavera de tu cuerpo desde los pies hasta el cabello.
Tus manos en el vientre no tapan el sexo
de musgo y de carne, ningún velo oculta vuestros pechos.
Estas desnuda
como el día luminoso detrás de las colinas
oscurecidas por los fantasmas de mi tristeza.
Cuanto más mis pupilas hunden sus raíces
en tu cuerpo perfumado de tierra fértil,
más dulce es la luz que sacia su sede.
Yo que no se vivir sin mi angustia
en ti vivo ahora
desnudo dentro de tu desnudez.

Sulla medesima stella (Ita – Fr – Eng – Esp)

Nigel Van Wiech, 1947

A C.S.

Quando da un indistinto spazio dell’universo
il dolore spalanca le sue ali e si getta
solitario come un’aquila sul mio cuore,
lo rapisce oltre le stelle. Più in basso
mi sono arreso. Vedo nel buio
il tuo volto di donna
che mi viene incontro e ti concedi
come il frutto dell’albero proibito.
Sbocciata come un fiore sul ramo fecondo,
cresciuta come pesca luminosa
senza scorza nuda ti offri.
Quando le mie mani ti colgono, le dita sentono
sulla tua pelle il canto delle foglie
e il sapore della musica.
Ma dove nascondi il tuo dolore?
Il ramo su cui poggi la testa si è inaridito
ti fa amara la vita e invoca per sé la morte.
La sua memoria smarrita ti forza
a volgere gli occhi all’indietro dove la vita
era come una fiaccola viva.
Chiusa nel malessere dell’universo
eccoti adesso
accanto a me sulla medesima stella.
Avvolti nel silenzio della grande malinconia
possiamo legare insieme i frammenti
dei nostri cuori dispersi e farne uno soltanto
vasto e solido come uno scudo di gioia
che tenga lontana la morte.


Sur la même étoile

Quand d’un espace indistinct de l’univers
la douleur déploie ses ailes et se jette
solitaire comme un aigle sur mon cœur,
elle l’enlève au-delà des étoiles Plus en bas
j’ai capitulé. Je vois dans l’obscurité
ton visage de femme
qui vient à ma rencontre et tu te donne
comme le fruit de l’arbre défendu.
Épanouie comme une fleur sur une branche féconde,
grandie à chaque printemps comme
une pêche luisante sans écorce, tu t’offres nue.
Quand mes mains te recueillent, les doigts sentent
le chant des feuilles sur ta peau
et le goût de la musique.
Mais où caches-tu ta douleur ?
La branche sur laquelle repose ta tête est desséchée
elle rend ta vie amère et pour elle-même appelle la mort.
Ses souvenirs perdus te forcent
à tourner les regarde en arrière là où la vie
était comme un flambeau allumé..
Enfermée dans le malaise de l’univers
te voilà maintenant
à côté de moi sur la même étoile.
Enveloppés dans le silence d’une grande mélancolie
nous pouvons lier ensemble les fragments
de nos cœurs éparpillés et n’en faire qu’un
vaste et solide comme un bouclier de joie
pour éloigner la mort.


On the same star

When from an indistinct space of the universe
pain spreads its wings and throws itself
lonely as an eagle on my heart,
he kidnaps him beyond the stars. in Low
I gave up. I see in the dark
your woman’s face
that comes to meet me and you allow yourself
like the fruit of the forbidden tree.
Blossomed like a flower on a fruitful branch,
grown as a bright peach
without skin rind you offer yourself.
When my hands catch you, the fingers feel
the song of the leaves on your skin
and the taste of music.
But where do you hide your pain?
The branch on which your head rests has dried up
it makes your life bitter and invokes death for itself.
The her memory lost forces you
to turn your eyes back to where life is
it was like a bright torch.
Closed in the malaise of the universe
here you are now
beside me on the same star.
Wrapped in the silence of great melancholy
we can tie the fragments together
of our scattered hearts and make one only
vast and solid as a shield of joy
to keep death away.


En la misma estrella

Quando desde un espacio indistinto del universo
el dolor extiende sus alas y se lanza
solitario como un águila sobre mi corazón,
lo secuestra más allá de las estrellas. En bajo
me di por vencido. Veo en la oscuridad
tu cara de mujer
que viene a mi encuentro y te offreces
como el fruto del árbol prohibido.
Florecida como una flor en una rama fructífera,
crecida como un melocotón brillante
sin cáscara te ofreces.
Cuando mis manos te atrapan, los dedos sienten
el canto de las hojas en tu piel
y el sabor de la música.
Pero, ¿dónde escondes tu dolor?
La rama sobre la que reposa tu cabeza se ha secado
amarga tu vida e invoca la muerte para sí mismo.
Su memoria perdida te obliga
a volver tus ojos hacia donde la vida
era como una antorcha viva.
Cerrada en el malestar del universo
aquí estás ahora
a mi lado en la misma estrella.
Envueltos en el silencio de una gran melancolía
podemos unir los fragmentos
de nuestros corazones dispersos y hacer uno solo
vasto y sólido como un escudo de alegría
para alejar la muerte.

Azzurra infinitezza (Ita – Fr – Eng – Esp)

DigitalArt di Marcello Comitini

Alle mani di C. e mie che scrutano
insieme i fondali dell’amore


Nel profumo dell’azzurra infinitezza
distesa da un capo all’altro del paesaggio
vedo quasi in sogno spiagge assolate, alberi secolari
e le colline lontane come ruderi erbosi
di antiche cattedrali. Scorrono
le nuvole e il mare si rabbuia. Mi chino
dallo scoglio e metto le mani tremanti nell’acqua.
La donna al mio fianco apparsa all’improvviso
guarda la barca che scivola spinta
dalla dolcezza delle onde
verso una terra nascosta oltre l’orizzonte.
Si volta a guardarmi immerge anche lei
le mani nell’acqua. Le nostre dita
sono pesci che fuggono a scrutare gli abissi
dove vivono le stelle più oscure, fantasmi
di sentimenti caduti tra le braccia liquide del dolore.
Custodiscono i tesori strappati
ai cuori delle donne che amavano
che adesso tremano come alghe
sulle acque agitate dal vento.
Attendono ancora che dalle onde
la musica sorga, si faccia carne e sangue
le stringa ai fianchi le faccia volare
tra le braccia dei loro amanti.
Sperano di rinascere allo splendore dei giorni
ascoltare ancora le parole
che fiorivano dalle labbra dei loro uomini.
Una nuvola oscura la donna al mio fianco
La barca è scivolata oltre l’orizzonte
Resta una scia che lentamente
si allarga e si perde
nella distesa infinitezza azzurra.


Infinitude azure

Dans le parfum de l’infinitude azure
étendue d’un bout à l’autre du paysage
Je vois presque en rêve des plages ensoleillées, des arbres séculaires
et les collines lointaines comme des ruines herbeuses
des cathédrales antiques. Les nuages
coulent et la mer s’assombrit. Je me penche
du rocher et je mets mes mains tremblantes dans l’eau.
Soudainement apparue la femme à côté de moi
regarde le bateau qui glisse poussé
par la douceur des vagues
vers une terre cachée au-delà de l’horizon.
Elle se tourne vers moi, elle aussi immerge
ses mains dans l’eau. Nos doigts
sont des poissons qui fuient pour scruter les profondeurs
où vivent les étoiles les plus sombres, fantômes
de sentiments tombés dans les bras liquides de la douleur.
Ils gardent les trésors arrachés
des cœurs des femmes qui aimaient
qui tremblent maintenant comme des algues
sur les eaux agitées par le vent.
Elles attendent encore que la musique
monte des vagues , devienne chair et sang
les attache aux hanches, les fasse voler
dans les bras de leurs amants.
Elles espèrent renaître à la splendeur des jours
entendre à nouveau les mots
qui fleurissent de la bouche de leurs homes.
Un nuage obscurcit la femme à côté de moi
Le bateau a glissé au-delà de l’horizon
Un sentier reste, se dilate
s’estompe lentement
dans l’étendue de l’infinitude azure.


Azure infiniteness

In the scent of azure infiniteness
stretch across the landscape
I almost see in a dream, sunny beaches, age-old trees
and the distant hills like grassy ruins
of ancient cathedrals. the clouds
sink and the sea darkens. I bend down
from the rock and I put my shaking hands in the water.
The woman suddenly appeared next to me
look at the boat that slides pushed
by the gentle waves
to a land hidden beyond the horizon.
She turns to me, she too immerses
his hands in the water. Our fingers
are fish that flee to peer into the depths
where the darkest stars live, ghosts
of feelings fallen into the liquid arms of pain.
They guard the snatched treasures
from the hearts of women who loved
who are now shaking like seaweed
on windswept waters.
They are still waiting for the music
to rise from the waves, to become flesh and blood
to tighten them to their hips, to make them fly
in the arms of their lovers.
They hope to be reborn in the splendor of the days
to hear the words again
which bloom from the mouths of their men.
A cloud obscures the woman next to me
The boat slipped past the horizon
There remains a wake that slowly
expands and gets lost
in the expanse of azure infiniteness.


Infinitud azul

En el aroma del infinitud azul
extendido de un extremo al otro del paisaje
veo casi en un sueño playas soleadas, árboles centenarios
y las colinas lejanas como ruinas cubiertas de hierba
de las antiguas catedrales. las nubes
fluyen y el mar se oscurecen. me agacho
de la roca y meto mis manos temblorosas en el agua.
La mujer a mi lado aparecida de repente.
ve el deslizamiento del barco empujado
de la dulzura de las olas
hacia una tierra escondida más allá del horizonte.
El voltea a mirarme y la sumerge también
los manos en el agua. nuestros dedos
son peces que huyen para escudriñar las profundidades
donde viven las estrellas más oscuras, fantasmas
de sentimientos caídos en los brazos líquidos del dolor.
Guardan los tesoros arrancados
a los corazones de las mujeres que amaban
que ahora tiemblan como algas
sobre las aguas agitadas por el viento.
Todavía están esperando que la música
suba de las olas, que se haga carne y hueso,
que las sujete alrededor de sus caderas
para hacerlas volar a los brazos de sus amantes.
Esperan renacer al esplendor de los días,
escuchar aún las palabras
que florecieron de los labios de sus compañeros.
Una nube oscurece la mujer a mi lado
El barco se deslizó sobre el horizonte
Queda una estela que lentamente
se expande y se pierde
en la extensión del infinitud azul.

Gabrielle Segal, Chant XVIII (Ita -Fr – Eng – Esp)

Pablo Picasso, L’amicizia, 1908

Canto XVIII

poggiare teneramente il capo contro la spalla utopica
dell’ultima amica
rendere il suo viso come i volti
che ti hanno fatto bene
le sue labbra come le labbra che ti hanno veramente baciato
che hanno lasciato passare le parole necessariamente dure
i suoi occhi come gli occhi che ti hanno veramente guardato
che non hanno avuto paura di te
che hanno osato voltarti le spalle bruscamente
o soffermarti su vite diverse dalla tua

poggiare teneramente la testa contro il petto utopico
dell’ultima amica
modellare i suoi seni con il peso delle foglie di antichi alberi bronchiali
ascoltare senza angoscia il suo respiro caduco

poggiare teneramente il capo sul cuore utopico
dell’ultima amica
ascoltarlo che batte al ritmo delle sue parole
bambina nuotavo il più lontano possibile dalla riva
e dal largo osservavo
le donne della duna invecchiare
invecchiare e diventare sabbia

(Il solo modo di superare l’eternità
per riposarsi finalmente)

traduzioni di marcello comitini dal blog di Segal Gabrielle

Chant XVIII

poser ta tête tendrement contre l’utopique épaule
de la dernière amie
fabriquer son visage comme les visages
qui t’ont fait du bien
ses lèvres comme les lèvres qui t’ont embrassée véritablement
qui ont laissé passer les mots durs nécessaires
ses yeux comme les yeux qui t’ont regardée véritablement
qui n’ont pas eu peur de toi
qui osaient se détourner brusquement
ou s’attarder sur d’autres vies que la tienne

poser ta tête tendrement contre l’utopique poitrine
de la dernière amie
modeler ses seins avec le poids des feuilles d’anciens arbres bronchiques
écouter sans angoisse sa respiration caduque

poser ta tête tendrement sur l’utopique cœur
de la dernière amie
entendre celui-là battre au rythme de ses paroles
gamine je nageais aussi loin que possible de la côte
et du large j’observais
les femmes de la dune vieillir
vieillir et devenir sable

(Il s’agit de vaincre l’éternité
pour enfin se reposer) 

Canto XVIII

to lean the head tenderly against the utopian shoulder
of the last friend
to make her face like faces
that have done you good
her lips like the lips that really kissed you
who let the necessarily hard words pass
her eyes like the eyes that really looked at you
who weren’t afraid of you
who dared to turn their backs on you abruptly
or dwell on lives other than yours

to lean the head tenderly against the utopian chest
of the last friend
to mold her breasts with the weight of the leaves of ancient bronchial trees
to listen without anguish to her fleeting breath

to lean tenderly the head on the utopian heart
of the last friend
to listen to him beating to the rhythm of his words
little girl I swam as far from the shore as possible
and I observed from the sea
the women of the dune grow old
grow old and become sand

(It’s about overcoming eternity
to finally rest)

Canto XVIII

apoyar tiernamente la cabeza contra el hombro utópico
de la última amiga
hacer su cara como caras
que te han hecho bien
sus labios como los labios que de verdad te besaron
que dejan pasar las palabras necesariamente duras
sus ojos como los ojos que de verdad te miraban
quien no te tuvo miedo
que se atrevió a darte la espalda abruptamente
o morar en vidas ajenas a la tuya

apoyar tiernamente la cabeza contra el pecho utópico
de al última amiga
modelando sus senos con el peso de las hojas de los árboles bronquiales milenarios
escuchar sin angustia su aliento fugaz

apoyar tiernamente la cabeza en el corazón utópico
del último amigo
escúchalo latiendo al ritmo de sus palabras
niña, nadé lo más lejos posible de la orilla
y observé desde el mar
las mujeres de la duna envejecer
envejecer y convertirse en arena

(Se trata de superar la eternidad
para finalmente descansar)

Parole d’amore (Ita – Fr – Eng – Esp)

René Magritte, L’amore a distanza

A C.S.

Le parole s’inebriano del sangue che circola nelle vene di chi le pronuncia e di chi le ascolta. Un uomo e una donna che si parlano e si guardano negli occhi amandosi, si trasmettono, anche se lontani, le medesime esperienze di due corpi che si carezzano e si penetrano, come se i loro sessi si accogliessero l’uno dentro l’altro, nell’intimità del tepore. Un risveglio di memorie che si alzano come dolci canti. Non stimoli vani, non una condizione di sospensione illusoria. Le parole pronunciate sono turgide di carne aderiscono alle ossa si rivestono di pelle e lasciano le medesime sensazioni morbide delle mani che si posano sul ventre dell’uomo e sui seni della donna, in un’ armonia di sentimenti e di voleri, che alimentano gli alberi frondosi dei desideri, le radici nascoste nel cuore degli esseri umani. Allora il bosco risonante di parole fiorisce sotto un cielo palpitante, l’armonia si propaga come musica, come una primavera in fiore. Prive della consonanza armonica dei cuori le parole sono rumori che scivolano senza generare memorie.


Les paroles d’amour

Les paroles s’enivrent du sang qui circule dans les veines de celui qui les prononce et de celui qui les écoute. Un homme et une femme qui se parlent, se regardent dans les yeux et s’aiment, même de loin, se transmettent les mêmes expériences de deux corps qui se caressent et se pénètrent, comme si leurs sexes s’accueillaient l’un l’autre, dans l’intimité de la chaleur. Un réveil de souvenirs qui montent comme des douces chansons. Pas de fausses stimulants, pas une condition de suspension illusoire. Les paroles prononcées ont la turgescence de la chair, elles adhèrent aux os, se recouvrent de la peau et laissent les mêmes sensations douces des mains qui reposent sur le ventre de l’homme et sur les seins de la femme, dans une harmonie de sentiments et de envies, qui nourrissent les arbres feuillus de désirs, les racines cachées dans le cœur des êtres humains. Alors les bois résonnants de mots s’épanouissent sous un ciel palpitant, l’harmonie se répand comme une musique, comme un printemps en fleur. Sans la consonance harmonique des cœurs, les paroles sont des bruits qui glissent sans générer des mémoires.


The words of love

Words get drunk with the blood that circulates in the veins of those who speak them and those who listen to them. A man and a woman who talk to each other and look each other in the eyes, loving each other, even if far away, are transmitted the same experiences of two bodies that caress and penetrate each other, as if their sexes were welcoming each other. An awakening of memories that rise like sweet songs. Not vain stimuli, not a condition of illusory suspension. The spoken words are turgid with flesh adhere to the bones they are covered in skin and leave the same soft sensations of the hands that rest on the belly of the man and on the breasts of the woman, in a harmony of feelings and wishes, which feed the trees leafy with desires and the roots hidden in the hearts of human beings. Then the wood resonating with words blooms under a throbbing sky, harmony spreads like music, like a spring in bloom. Without the harmonic consonance of hearts, words are noises that slip without generating memories.

Las palabras de amor

Las palabras beben la sangre que circula por las venas de quien las pronuncia y de quien las escucha. Un hombre y una mujer que hablan y se miran a los ojos, amándose, aunque sea de lejos, se transmiten las mismas experiencias de dos cuerpos que se acarician y se penetran, como si sus sexos se acogìan, dentro del calor íntimo. Un despertar de recuerdos que se alzan como dulces cantos. No vanos estímulos, no una condición de suspensión ilusoria. Las palabras habladas, hinchadas de carne, se adhieren a los huesos, se revisten de piel y dejan las mismas suaves sensaciones de las manos que reposan sobre el vientre del hombre y sobre los senos de la mujer, en una armonía de sentimientos, que alimenta los árboles frondosos de deseos, las raíces escondidas en el corazón de los seres humanos. Entonces el bosque que resuena con las palabras florece bajo un cielo palpitante, la armonía se extiende como la música, como una primavera en flor. Sin la consonancia armónica de los corazones, las palabras son ruidos que se deslizan sin generar recuerdos.