Mese: gennaio 2017
Les fleurs du Mal

In copertina: Metamorfosi di Beatrice Borroni
Solo su cartaceo. Non è ancora uscito, ma sono pronte le bozze: lo si potrà acquistare anche su Amazon
Dalla quarta di copertina:
Le parole essenziali e asciutte, i versi dal tono solenne e insieme discreto di questa traduzione, con testo a fronte, conducono il lettore a ritrovare la trama voluta e costruita con fermezza da Baudelaire per i suoi Fleurs du Mal. Cento poemi suddivisi in cinque sezioni, simili a cinque atti di un dramma che narra della coscienza umana alla ricerca di un senso nell’universo incerto della nostra modernità.
Un dramma che inizia con la nascita di un’anima (e di un corpo!), si sviluppa all’interno di una foresta di simboli e di visioni e termina con la morte, non come minaccia, ma come estremo mezzo per liberare l’umanità dalle umiliazioni, riunire gli amanti in un’eterna unione, dare la possibilità agli artisti di accedere all’ideale della bellezza alla quale hanno teso tutta la vita.
L’edizione qui proposta non si limita ai cento poemi della prima pubblicazione dei Fleurs du Mal del 1857. Il libro prosegue ben oltre la discesa del sipario voluta dalla condanna che i giudici “criminologi” hanno inflitto all’opera e al Poeta. Baudelaire non cessa di scavare nel suo pensiero,di ampliare la sua ricerca poetica, di aggiungere nuovi poemi, con accresciuta energia e forza. E questa traduzione ne segue, passo dopo passo, tutto il cammino percorso dal Poeta per giungere alla seconda edizione del 1861.
Il lettore che si addentra in questa opera viene catturato e guidato, attraverso le emozioni più intense, all’incontro con personaggi affascinanti e inquietanti, e con una realtà immersa in immagini sublimi e a volte terribili, che hanno il potere di trasformarsi in simboli eterni e universali.
Ecco un esempio di traduzione:
TRISTEZZE DELLA LUNA
Questa sera la luna più languida sogna.
Come una bella donna che su molti cuscini
con la mano carezza distratta e leggera
prima di addormentarsi il contorno dei suoi seni.
Sul dorso satinato di molli valanghe,
morente si abbandona a lunghi svenimenti
e il suo sguardo volge alle bianche visioni
che salgono nell’azzurro come fioriture.
Quando su questa terra, nel suo pigro languore,
lascia a volte una lacrima discendere furtiva,
un poeta pietoso, nemico del sonno,
nella mano raccoglie la pallida lacrima,
dai riflessi iridati come scheggia d’opale,
e nel suo cuore la chiude, lontano dal sole.
TRISTESSES DE LA LUNE
Ce soir, la lune rêve avec plus de paresse ;
Ainsi qu’une beauté, sur de nombreux coussins,
Qui d’une main distraite et légère caresse,
Avant de s’endormir, le contour de ses seins,
Sur le dos satiné des molles avalanches,
Mourante, elle se livre aux longues pâmoisons,
Et promène ses yeux sur les visions blanches
Qui montent dans l’azur comme des floraisons.
Quand parfois sur ce globe, en sa langueur oisive,
Elle laisse filer une larme furtive,
Un poète pieux, ennemi du sommeil,
Dans le creux de sa main prend cette larme pâle,
Aux reflets irisés comme un fragment d’opale,
Et la met dans son cœur loin des yeux du soleil.
Charles Baudelaire, Les Fleurs du Mal, Edizioni Caffè Tergeste, 2017.
EUGENIO MONTALE – FINE DEL ‘68
Marina Raccanelli, blogger di poesie di Marina, non poteva scegliere poesia migliore per salutare questo ormai vecchio 2016, assai simile moralmente, e forse anche peggio. a quello del sessantotto.
Non rimane che farci gli auguri, facendo nel contempo gli scongiuri.
Ho contemplato dalla luna, o quasi,
il modesto pianeta che contiene
filosofia, teologia, politica,
pornografia, letteratura, scienze
palesi o arcane. Dentro c’è anche l’uomo,
ed io tra questi. E tutto è molto strano.
Tra poche ore sarà notte e l’anno
finirà tra esplosioni di spumanti
e di petardi. Forse di bombe o peggio,
ma non qui dove sto. Se uno muore
non importa a nessuno purché sia
sconosciuto e lontano.
(da Satura, Mondadori, 1971)