Il grembiule

Edward_Weston_tinamodottimi1921

Edward Weston, Tina Modotti, 1921

Dietro il bancone di vetro
anche Lia ha momenti di vita
servendo i ragazzi che gli occhi
li tengono sopra il suo seno
– felice si guarda allo specchio
e quel grembiule vorrebbe bruciarlo.
E la sera c’è sempre qualcuno
che aspetta, le prende la mano
e dice che l’ama. Lia ride
e scopre il suo seno a quei baci.
Ma poi la mattina rimane da sola
in negozio a guardarsi allo specchio.

Un uomo c’è sempre là dentro
che compra – la vede, sorride, le parla
ma al seno non guarda.
Vorrebbe che uscisse con lui
qualche sera di queste
per andare assieme a vedere un bel film
o a cenare in collina.
Lia ride e si guarda allo specchio
e quel grembiule vorrebbe bruciarlo.

Sui colli la sera è più fredda
e le stelle che guardano cieche
non fanno di certo paura
come la gente che passa in città
e si ferma a svestirla con gli occhi.
Lia spera che all’uomo interessi
soltanto il suo seno e lo scopre.

Nuda sull’erba non prova più freddo.

In negozio Lia resta a guardarsi allo specchio
e il suo corpo lo vorrebbe bruciare.

da “Un ubriaco è morto”, Misuraca Editore, 1976

11 pensieri su “Il grembiule

  1. quanti stati d’animo si nascondono dietro un banco, nel profondo degli occhi di questa fanciulla… come ogni sua coetanea sorride, sogna, ammicca, desidera, freme, ma si rattrista nel dover smorzare la sua energia istintiva… mai tarpare le ali a chi per natura dovrebbe volare…
    Splendida questa tua poesia giovanile, denota una particolare sensibilità

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