marcello comitini, Spiaggia d’inverno, graficart
Le rive del mare in inverno
hanno grumi neri di sangue rappreso
tra rami sbiancati dal sale
alghe bruciate e bottiglie
senza messaggi.
Sulla sabbia che guarda l’orizzonte lontano
aleggia quello stesso stupore
che sento nel freddo odore del vento.
Vaga nell’aria il tepore di un canto
che scioglie l’angoscia e guarisce
le antiche ferite del cuore.
marcellocomitini 
Sono su quella riva. Grazie, Marcello.
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Grazie a te Enrico. Mi fa molto piacere stare in tua compagnia su quella riva. Spero che ci raggiunga presto anche Luigi Maria.
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Sì, Marcello, sarebbe bello.
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Grazie Luigi! sono felice di questi tuoi Like.
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Grazie Marcello!
Anch’io su quella riva, ascolto quel canto nel vento, che trasporta i tuoi versi bellissimi… Un abbraccio forte!
Luigi
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un incanto… anch’io ho avuto l’impressione di essere trasportata dalle tue parole fin lì…
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Grazie, Elisa. Sono molto contento che hai condiviso con me questo tuo pensiero!
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Bellissima….
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Grazie, Liza
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c’è sempre un qualcosa che attenua il dolore… così leggo e interpreto.
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Hai letto e interpretato bene. La vita nonostante tutto…
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Dipingi con le parole…
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Grazie Elianto. mi fa molto piacere che anche tu me lo dica 🙂
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Non te lo ho mai detto, ma mi piace molto come scrivi. Mi emoziona 🙂
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Io ti seguo da poco ma ho già apprezzato la tua scelta di “””quietare le urla /di un’io dissonante.”””
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oh grazie, troppo gentile ….
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la stessa speranza che si prova osservando una scia sottilissima di azzurro in un cielo cupo il cui grigiore predomina ma sappiamo che non sarà così per sempre…
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Grazie infinite di questo tuo pensiero, Daniela.
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Le bottiglie sul mare senza messaggi, sono come ferite dentro ognuno di noi☺☺☺
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Sì, Ghiandaia. Grazie! Hai associato il più esatto pensiero.
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I rami sbiancati, le alghe bruciate, le bottiglie senza messaggi….mi riportano al vuoto dell’anima che comunque è protesa all’orizzonte, aspetta quel canto che non può che essere una nuova vita, come vissuto, come stagione, come amore.
Versi intensi, bellissimi.
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La spiaggia d’inverno è come una persona sola e abbandonata. Tutto ciò che approda alla sua ci ricorda questa solitudine. Ma c’ chi per fortuna riesce a reagire e a trovare stimoli per sperare. Grazie Fulvia di questo pensiero che suscita riflessioni.
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la tua poesia è bellissima a volte vedo spiagge che aspettano con ansia le onde del mare per svuotarle di tutte quelle bottiglie o lattine vuote che sporcano la sabbia anche rischiando di farsi portare via è quella miseria che fa più male e non solo per la spiaggia ciao marcello complimenti
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Grazie, Gabriella. Quella miseria , come la chiami tu, è proprio quella che più male e fa sentire la solitudine. Grazie per i complimenti.
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