Baudelaire – Le vecchiette

Dedico questa poesia da me tradotta alla carissima amica Paola Pioletti che, con una sensibilità molto più profonda di quanto io potessi immaginare, ha trovato nelle vene dei miei versi tracce del sangue di Baudelaire.

.

I

Nelle pieghe sinuose delle vecchie metropoli
dove tutto, anche l’orrore, si tramuta in incanto,
obbedendo alla mia fatale indole spio
degli esseri eccezionali, decrepiti e affascinanti.

Questi mostri malconci furono donne un tempo,
Eponìna o Laide! Mostri piegati, gobbi
o contorti, amiamoli!, hanno pur sempre un’anima.
Sotto gonne bucate e sotto vesti fredde

arrancano flagellate da inique tramontane,
scosse dal chiassoso rollare degli autobus
stringendosi contro il fianco borsette come reliquie
ricamate con fiori o geroglifici;

vanno trotterellando come marionette,
vanno trascinandosi come bestie ferite
o danzano, senza voler danzare, poveri sonagli
a cui si è appeso un Demone impietoso!

Così cadenti, ma gli occhi succhielli penetranti,
lucenti come di notte le pozze in cui dorme l’acqua,
hanno gli occhi divini della ragazzina
che stupisce e sorride di tutto ciò che brilla.

— Avete mai notato che molte bare di vecchie
sono piccole quasi quelle di un fanciullo?
La Morte sapientemente mette in queste bare
un simbolo dal gusto bizzarro e accattivante,

e se un fantasma scorgo che deforme
traversa il quadro dell’affollata Parigi,
penso con insistenza ad un essere fragile
che se ne va dolcemente verso una nuova culla,

a meno che, meditando questioni geometriche
di quelle membra asimmetriche, non cerco di capire
quante volte l’operaio dovrà mutare la forma
delle scatole in cui ripone tutti questi corpi.

— Occhi in cui si accumulano milioni di lacrime,
crogioli che un metallo raffreddando ha smaltato…
occhi misteriosi dal fascino invincibile
per chi è stato allattato dall’austera Sfortuna!

II

Vestale innamorata del defunto Frascati;
sacerdotessa di Talia il cui nome soltanto
sa un ormai defunto suggeritore; celebrità svaporata
che Tivoli un giorno ombreggiò sotto i suoi fiori,

tutte mi inebriate; ma fra questi esseri fragili
alcune, trasfigurando in miele il Dolore,
han chiesto al Sacrificio che le offriva le ali:
Ippogrifo possente, conducimi sino al cielo!

Una, che la patria ha messo a dura prova,
l’altra, che dal marito fu afflitta con dolori,
l’altra, per il figlio Madonna dal cuor trafitto,
coi loro pianti avrebbero alimentato un fiume!

III

Queste piccole vecchie, quante ne ho seguite!
Una più di tutte, quando il sole scende
insanguinando il cielo di ferite vermiglie,
pensierosa sedeva a una panchina solitaria

ascoltando i concerti, fragorosi di ottoni,
suonati nei giardini da bande militari,
che, in sere dorate in cui ci sembra di rinascere,
suscitano nei cittadini fremiti di eroismo.

Lei, dritta ancora, fiera seguendo il ritmo
avida aspirava il canto vivo e guerriero;
a tratti le si apriva l’occhio di vecchia aquila
e la fronte di marmo pronta per l’alloro!

IV

Così voi camminate, stoiche e senza pianti,
attraversando il caos di città pullulanti,
Madri il cui cuore sanguina, sante o puttane,
il cui nome era una volta da tutti conosciuto.

Voi che foste la grazia o che foste la gloria,
nessuno più vi conosce! un villano ubriaco
vi insulta passando con scherni amorosi
vi segue scimmiottandovi un ragazzaccio vile.

Vergognose d’esistere, ombre avvizzite,
chine, impaurite, costeggiate i muri;
nessuno vi saluta, sorte bizzarra!
resti umani maturi per l’eternità.

Ma io, che da lontano veglio su di voi
con tenerezza, inquieto dei vostri passi incerti,
io, come se fossi un padre, oh meraviglia!
gusto a vostra insaputa piaceri clandestini:

vedo in voi sbocciare passioni giovanili
e bui o luminosi gli anni da voi vissuti vivo,
il mio cuore gode moltiplicato dei vostri vizi
l’anima mia risplende delle vostre virtù.

Ruderi, mia famiglia, cervelli simili al mio,
Ogni sera vi rendo il mio solenne addio.
Domani dove sarete, Eve ottuagenarie,
su cui pesa l’artiglio terribile di Dio?

Traduzione di Marcello Comitini

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18 pensieri su “Baudelaire – Le vecchiette

  1. Potente caro Marcello ,un gioiello che dedichi alla tua carissima amica Paola e tutte le vecchiette di ieri ,di oggi ,di sempre . Tutte custodiscono un cuore straripante d’amore e ricordi ancestrali di corpi fatti per infondere e ricevere luce vitale .
    Ti abbraccio forte 🌹❣️👏

    Piace a 1 persona

    • Sì, Francesca 🌹,è un gioiello che dedico a Paola, anche se lei non è vecchia, perché questi versi sono molto vicini al mio modo di scrivere poesie. Un modo che Paola ha scoperto in me grazie proprio alla sua sensibilità. Baudelaire è stato bravissimo e molto sensibile a descrivere quella che oggi pudicamente chiamiamo la terza età.
      Ricambio con affetto il tuo abbraccio 🌹🙏🌹🌹

      Piace a 1 persona

  2. Ogni essere umano invecchia ; è stato fuoco ardente ,ma poi diventa cenere e la fragilità della vecchiaia l’hai descritta molto bene…Ho tanto rispetto per le persone anziane che si avviano verso la fine di un tragitto terreno e hanno vissuto di emozioni, di passioni e di tutto quello che un Umano ha dentro.La tua poesia andrebbe riletta più volte e non so se Baudelaire metteva questa passione nei suoi scritti, ma nel tuo scrivere c’è una Umanità che rasenta empatia con tutto quello che descrivi e per farlo è solo questione di carattere , di sensazioni e anche di saper scrivere … Sempre bello leggerti, mi dà motivo di riflessione e io sono una persona che sta sempre sola e ho possibilità di meditare in solitudine e mi fa bene , non cerco compagnia, basto a me stessa. Buona giornata , ciao 🙏👍🍀🥰

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    • Cara Desirè 🌹grazie del commento e dell’apprezzamento a me e ai versi del grade poeta Baudelaire, che con la sua sensibilità, spesso sottovalutata dai suoi critici, ha saputo porsi accanto, lui giovane con intensa umanità, a queste figure di donne anziane.
      Stare soli è importantissimo per riuscire a guardare dentro se stessi, ma soprattutto a valutare correttamente l’esistenza dell’intera umanità, senza perdere di vista che questa umanità, noi compresi ovviamente, è immersa nella bellezza della natura.
      Buona giornata anche a te e acora grazie 🙏🌹🤗🥰

      Piace a 1 persona

      • Beh…i critici sottilizzano più del dovuto e cercano il pelo nell’uovo…Molti poeti , scrittori e artisti hanno conseguito lodi post mortem , ma è un gran peccato non aver sentito gli onori al merito che gli sarebbero stati dovuti.Qui su WordPress ti amano in tanti e molti sono sinceri anche se qualche ipocrita ci sarà sempre. Comunque io sono sincera e quando ti leggo sento il tuo bisogno di dare agli altri emozioni che non arriverebbero se non avessero la possibilità di leggerti, poi ci sono quei pochi incapaci anche di leggere che svirgolano solo un saluto e un complimento, ma chi legge ha bisogno di svuotare la mente di ciò che gli arriva e solo così dovrebbe essere… Buon Pomeriggio Marcello e grazie per dare la possibilità a chi ti segue di capire e acquisire un approfondimento interiore, ciao.🙏👍🍀🥰

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      • Grazie di cuore a te Desiré che mi segui con il cervello e con il cuore🌹🙏 (lo dicono tutti i tuoi commenti, attenti, acuti e consapevoli di ciò che scrivi). Gli ipocriti li lascio cuocere nel loro brodo amarostico mentre gl’incapaci hanno tutta la mia comprensione. I critici, beh i critici lasciamoli giocare con i loro trastulli mentali.
        Buon pomeriggio Desirè. 🌹🙏🥰

        Piace a 2 people

  3. Pingback: Baudelaire – Le vecchiette – ASD KSK Med

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