Cristo è smontato dal Suo Legno nudo

Ancora una splendida lettura di Luigi Maria Corsanico. Non finiremo mai di ascoltarlo e ringraziarlo per questi suoi doni, eccezionali per la loro bellezza. 

 

Cristo è smontato
dal Suo Legno nudo
quest’anno
ed è scappato in un posto dove
non c’erano alberi di Natale senza radici
con appesi dolcetti e fragili stelle
Cristo è smontato
dal Suo Legno nudo
quest’anno
ed è scappato in un posto dove
non c’erano alberi di Natale dorati
nè alberi di Natale di lustrini
nè alberi di Natale di stagnola
nè alberi di Natale di plastica rosa
nè alberi di Natale d’oro
nè alberi di Natale neri
nè alberi di Natale blu cobalto
con appese candele elettriche
e circondati da trenini elettrici di stagno
e da stucchevoli parenti sapientoni
Cristo è smontato
dal Suo Legno nudo
quest’anno
ed è scappato in un posto dove
non c’erano zone di competenza
di intrepidi venditori di Bibbie
con cadillac bicolori
e dove nessun presepe da grande magazzino
completo di bambino in plastica nella mangiatoia
arrivava come pacco postale
al bambino per raccomandata
e dove in tv non si trasmettevano i Re Magi
che lodano il whisky Lord Calvert
Cristo è smontato
dal Suo Legno nudo
quest’anno
ed è scappato in un posto dove
nessuno sconosciuto ciccione maniaco-del-dare-la-mano
con un vestito rosso di flanella
e la barba bianca finta
se ne andava in giro spacciandosi
per una specie di santo del Polo Nord
che attraversa il deserto fino a Betlemme
nella Pennsylvania
su una slitta Volkswagen
trainata da gioviali renne degli Adirondack
dai nomi tedeschi
e che porta sacchi di Umili Doni
da Saks della Fifth Avenue
per l’immaginato Cristo bambino di tutti quanti
Cristo è smontato
dal Suo Legno nudo
quest’anno
ed è scappato in un posto dove
non c’erano cantori alla Bing Crosby
che mugolavano di uno stanco Natale
e dove nessun angelo di Radio City
pattinava senza ali sul ghiaccio
attraverso un paese invernale delle meraviglie
fino a un paradiso alla jinglebell
ogni giorno alle 8 e mezza
con matinèe della Messa di Mezzanotte
Cristo è smontato
dal suo Legno Nudo
quest’anno
e piano piano s’è infilato di nuovo via
in un anonimo ventre di Maria
dove nella più tenebrosa notte
dell’anonima anima di tutti quanti
Egli di nuovo attende
un’inimmaginabile
e impossibilmente
Immacolata Riconcezione
in assoluto il più folle
dei Secondi Avventi.

Lawrence Ferlinghetti, New York, 24 marzo 1919

18 pensieri su “Cristo è smontato dal Suo Legno nudo

  1. Cristo è smontato, come tutti i cristi che non sopportano il chiassoso circo che stravolge il senso di un evento, che approfitta di qualsiasi data per riempirsi le tasche di altro denaro, che con ipocrisia veste la maschera angelica su un volto diabolico. Mi sento di applaudirlo quel Cristo, a piene mani e vorrei trovare anche io un nascondiglio segreto dove far perdere mie tracce fino a che della finta festa siano spenti tutti i luccicori.
    Un grande Ferlinghetti, inutile dirlo. Grazie a Luigi che ci ha regalato la sua interpretazione e a te Marcello, attentissimo nel cogliere preziosità in oceani di mediocrità. Un abbraccio ❤

    Piace a 3 people

  2. Graze infinite, carissimo Marcello, per aver riproposto questa lirica di un grande Ferlinghetti, mai datata, considerando l’accelerazione consumistica di questi ultimi tempi, nonostante pandemie, guerre, disastri ambientali, malvagità, il circo festaiolo prosegue imperterrito la sua soffocante marcia… Un forte abbraccio!

    Piace a 1 persona

  3. Ciao Marcello 🍀
    Ho letto questa poesia con grande interesse anche se non sono credente e alla ricorrenza più che un senso religioso ormai per molti è diventata una festa di panza come si dice da noi in Sicilia.La lettura della poesia mi ha emozionato perché la voce fa risaltare tutto ciò che pare scordato dai molti che vedono la ricorrenza come giorni in cui non si lavora, si sta in famiglia e non si dà quel senso in cui credevo quando per me il Natale era veramente Natale e a mezzanotte andavo in chiesa e per me era come un distendere l’Anima e innalzarla in quel Cristo che nasceva .Hai scelto una bella poesia e non si deve essere per forza credenti per sentirne i brividi e la consapevolezza di qualcosa di immenso. Il tuo Amico l’ha recitata in maniera eccelsa .Quindi un plauso va a Luigi Maria Corsanico che ha la voce calda e l’ha resa nel vero senso che si dovrebbe dare al Natale.Un Cristo sceso dal legno nudo per visitare tutti quei luoghi dove pare che Cristo non sia mai passato,dove tutto il luccichio non esiste , ma esiste il vero senso della parola speranza. Buona vita Marcello !🙏👍🍀👏👏👏

    Piace a 1 persona

    • Grazie del tuo commento che ancora una volta apprezzo per la sua attenzione ai contenuti. Sì, l’amico carissimo Luigi, legge splendidamente perché penetra nello spirito dell’autore e rende vivi e palpitante i versi.
      Grazie infinite, Desirè 🌹🌹🙏. Mi scuso per il ritardo e ti auguro una buona serata 🙏🤗💥💙

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