Il gregge e il coro (Ita – Fr – Eng – Esp)

Benedetto Bonfigli, Adorazione dei Magi, 1465.

Almeno per Natale vorrei accendere una speranza
nei miei versi come la cometa
che brillava – dicono – sulla capanna.

La nascita del bambino nella mangiatoia
tra animali miti e povera gente
ha annunciato il sorgere d’un nuovo giorno
ai cuori stremati dal desiderio d’amore e giustizia.

Questo è l’Uomo
che farà tremare ogni certezza
– diceva in coro la povera gente
che da secoli attende
il Giusto guaritore da ogni arroganza -.

Un giorno di letizia? Un cambiamento epocale?
Li colmerei davvero di luce i miei versi!

O nascere è l’annuncio della terribile croce?

La sua ombra insanguinata raccoglie
e cela agli occhi degli indifferenti
i poveri, i diseredati, gli affamati d’amore.

A loro vorrei dare luce con i miei versi.

Ma il gregge degli indifferenti
che finge di raccogliersi intorno alla capanna
colto da indignazione proverebbe senza indugio
a spegnere la mia luce.

Le grida senza voce, le vane invocazioni
convincono il gregge che l’indifferenza
è il solo strumento per resistere
per giungere all’immortalità.
L’armonia della nascita il canto degli angeli
tessono la lana del gregge, per gli altri la croce.
Lui soltanto sarà condotto – dicono gl’indifferenti –
nei cieli della vera essenza. Speranza di vita dopo la vita.
Lui, il gregge degli eletti.
Gli altri – il coro dei deboli – dannati alle pene dell’inferno.

Potrei davvero
scrivere versi colmi di speranza?

Le troupeau et le chœur.

Au moins pour Noël je voudrais allumer un espoir
dans mes vers comme la comète
qui brillait – on dit – sur la hutte.

La naissance de l’enfant dans la crèche
entre les animaux doux et les pauvres
a annoncé l’aube d’un nouveau jour
aux cœurs épuisés par le désir d’amour et de justice.

C’est l’Homme
qui fera trembler toutes les certitudes
– les pauvres ont dit en chœur
qui attend depuis des siècles
le Juste guérisseur de toute arrogance -.

Une journée de bonheur ? Un changement d’époque ?
Je remplirais vraiment mes vers de lumière !

Ou est le naître l’annonce de la terrible croix ?

Son ombre sanglante rassemble
et cache aux yeux des indifférents
les pauvres, les dépossédés, les affamés d’amour.

Je voudrais les éclairer avec mes vers.

Mais le troupeau des indifférents
qui fait semblant de se rassembler autour de la hutte
saisi d’indignation tenterait sans tarder
d’éteindre ma lumière.

Les cris sans voix, les vaines invocations
convainquent le troupeau que l’indifférence
c’est le seul outil pour résister
pour atteindre l’immortalité.
L’harmonie de la naissance le chant des anges
tissent la laine du troupeau, pour les autres la croix.
Lui seul sera conduit – disent les indifférents –
dans les cieux de la véritable essence. Espérance de vie après la vie.
Lui, le troupeau des élus.
Les autres – le chœur des faibles – damnés aux souffrances de l’enfer.

Je pourrais vraiment
écrire des lignes pleines d’espoir ??

The herd and the choir.

At least for Christmas I would like to kindle a hope
in my verses like the comet shining – they say – on the hut.

The birth of the child in the nursery
between the gentle animals and the poor
heralded the dawn of a new day
to hearts exhausted by the desire for love and justice.

It is the Man
which will shake all certainties
– the poor have said in chorus
that has been waiting for centuries
the Righteous healer of all arrogance -.

A day of happiness ? A change of era?
I would really fill my verses with light!

Or is the being born the announcement of the terrible cross?

His bloody shadow gathers
and hide from the eyes of the indifferent
the poor, the dispossessed, the hungry for love.

I would like to enlighten them with my verses.

But the flock of the indifferent
who pretends to gather around the hut
seized with indignation would try without delay
to turn off my light.

The voiceless cries, the vain invocations
convince the flock that indifference
it is the only tool to resist
to achieve immortality.
The harmony of birth the song of angels
weave the wool of the flock, for the others the cross.
He alone will be led – the indifferent say –
in the heavens of the true essence. Life expectancy after life.
He, the flock of the elect.
The others – the chorus of the weak – damned to the sufferings of hell.

I could really
write hopeful verses ?

El rebaño y el coro.

Al menos para Navidad me gustaría encender una esperanza.
en mis versos como el cometa
que brilló – dicen – en la choza.

El nacimiento del niño en el pesebre.
entre animales mansos y gente pobre
anunció el amanecer de un nuevo día
a corazones agotados por el deseo de amor y justicia.

Este es Hombre
que hará temblar toda certeza
– dijo la gente pobre a coro
que ha estado esperando por siglos
el Sanador Justo de toda arrogancia -.

¿Un día de felicidad? ¿Un cambio de época?
¡Realmente llenaría mis versos de luz!

¿O nacer es el anuncio de la terrible cruz?

Su sombra sangrienta junta
y esconde de los ojos de los indiferentes
los pobres, los desposeídos, los hambrientos de amor.

Me gustaría darles luz con mis versos.

Pero el rebaño de los indiferentes
fingiendo reunirse alrededor de la cabaña
apresado por la indignación intentaría sin demora
para apagar mi luz.

Los gritos sin voz, las vanas invocaciones
convencen al rebaño de esa indiferencia
es la única herramienta para resistir
para alcanzar la inmortalidad.
La armonía del nacimiento el canto de los ángeles
tejen la lana del rebaño, para otros la cruz.
El solo sera guiado – dicen los indiferentes –
en los cielos de la verdadera esencia. Esperanza de vida después de la vida.
Él, el rebaño de los elegidos.
Los otros, el coro de los débiles, condenados a los dolores del infierno.

¿Realmente podría escribir
versos llenos de esperanza??

73 pensieri su “Il gregge e il coro (Ita – Fr – Eng – Esp)

  1. Caro Marcello, capisco ed apprezzo i tuoi versi sempre stupendi, lo sai, non potrebbe essere altrimenti, ma la speranza non deve mancare mai!
    Ti faccio i miei migliori auguri per un Natale 🎅 sereno, spero ti porti gioia! Un caldo abbraccio 🤗🙏🙏🙏🥰😘🌹🌹🌹🌻⭐️🌟

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    • Cara Valy🌹, le tue parole portano gioia sempre, ogni qualvolta li leggo, qui come nei tuoi post. Ma la gioia è come nel quadro di Bonfigli, che nel dipingere l’Evento felice della Nascita, non ha dimenticato di mettere sullo sfondo la Croce e il Cristo. Perché la gioia non è tale se dimentichiamo coloro che soffrono.
      Ricambio il tuo abbraccio e ti auguro sempre giorni sereni🙏🌹🙏🌹🙏😘🌹🤗

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      • Per realizzarlo, occorre farli sognare e per farli sognare occorre parlare loro il linguaggio dei sogni, l’altro linguaggio è quello della realtà fasulla, ma quello lo conoscono già fin troppo bene; ci vivono dentro. Se parli di inferno a chi vive nell’inferno, non ti ascolta, perché tutti hanno bisogno di poter credere che ne usciranno. L’immaginazione di un mondo possibile; questo è il linguaggio necessario affinché tutti diventino eletti. 🙂 E’ il linguaggio della luce, quella che oggi pochi riescono a vedere, perché non lasanno più nemmeno immaginare. E’ di quello che si deve parlare, dire. 🙂

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      • Io credo, cara Elena, che l’unico linguaggio possibile è quello dell’amore, un amore che sa donare nella stessa misura con cui sa ricevere. Se non si sa ricevere, allora l’amore diventa elemosina. L’elemosina è in grado di far sognare. Ma per quanto?

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      • Marcello, l’Amore non è solo quello che si può dare o quello che si può ricevere. L’Amore è in Tutto quello che vive. Ridurre l’Amore a un gioco di dare-avere ha sentore di bilancio economico e no, mi spiace, ma con l’economia l’Amore no ha niente a che vedere, mi sa. 😉 E non c’è un solo linguaggio; ci sono tanti linguaggi quante sono le anime che vivono! Potenzialmente i linguaggi sono infiniti, esattamente come l’Amore. 🙂 Se vivi in una scatola fatta di idee limitanti, allora quella è la tua vita; se hai il coraggio di vivere in un contenitore infinito, allora quella è la tua Vita. Ma sono due cose diverse. 🙂

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  2. Pingback: Il gregge e il coro (Ita – Fr – Eng – Esp) – Antonella Lallo

  3. La domanda chiude, se non ho capito male, con una risposta implicita. O forse, il mio ‘ottimismo critico’, mi fa leggere in questo senso i tuoi bellissimi versi. Non esiste speranza per la Specie, presa nel suo insieme. Esistono particelle elementari di cuori nobili, distribuiti un po’ ovunque, ma sono la minoranza. Comunque Buone Feste, caro Fratellone

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    • Hai capito benissimo, caro Bruno. E da te non poteva che giungermi questo tuo pensiero. Ed è, ti confesso, l’unico che aspettavo, il solo che avrebbe capito quel che i versi vogliono esprimere. Te ne sono molto grato, come se mi fossi accanto. Buona feste a te, carissimo Amico e Fratello.

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