Sull’erba (Ita – Fr – Eng – Esp)

Salvator Dalì, Reminiscenze, 1935

Versi ispirati ascoltando la poesia
di Vincenzo Cardarelli “Alla Morte”
letta dall’amico Luigi Maria Corsanico

Disteso sull’erba dove il sole è più caldo
penso che un giorno nutrirò la terra
e l’erba crescerà più verde.
Penso che la morte improvvisa
è la giovane donna
che inattesa mi viene alle spalle
sorridendo mi copre gli occhi
con i boccioli freschi delle sue dita
mi posa un bacio sulle labbra
e mi conduce per mano
in un angolo appartato dove
tra pioppi e cipressi
i raggi d’oro al tramonto confortano
due corpi nudi.
Nuda mi donerà quel che la vita
col suo pudore non mi ha mai donato.
Come nessuna donna
succhierà dalla mia bocca
tutta la linfa dei miei sensi.
E quel profondo brivido
che scenderà dalle labbra lungo il corpo
dissolverà in una misteriosa luce
tutte le immagini vane.
Tra le sue braccia
inizierò il lungo viaggio
nel buio d’eterne gallerie
ricorderò quante volte ho atteso
in stazioni deserte quel treno
da cui sarebbe scesa
come se avesse le ali per corrermi incontro
e annullare gli eterni minuti dell’orologio
che segna soltanto le partenze e gli addii.
Abbracciati sul prato le sue carezze
come un vellutato mantello di pace
scioglieranno dal mio corpo
grumi di gioie illusorie
i desideri vani e feroci i dolori terribili
e dall’animo ogni tormento.
Sarò il bambino
che dorme felice sul prato.


Sur l’herbe

Allongé sur l’herbe où le soleil est plus chaud,
je pense qu’un jour je nourrirai la terre
et l’herbe deviendra plus verte.
Je pense que la mort subite
est la jeune femme
qui surgit inattendue derrière moi
en souriant me couvre les yeux
des bourgeons frais de ses doigts,
dépose un baiser sur mes lèvres
et me conduit par la main
dans un coin isolé où
entre peupliers et cyprès
les rayons d’or du couchant réconfortent
deux corps nus.
Nue elle me donnera ce que la vie
avec sa pudeur ne m’a jamais donné.
Comme aucune femme
elle sucerait de ma bouche
toute la sève de mes sens.
Et ce frisson profond
qui descendra des lèvres le long du corps
dissoudra toutes les images vaines
dans une lumière mystérieuse.
Dans ses bras
je commencerai le long voyage
dans l’obscurité des tunnels éternels
Je me souviendrai combien de fois j’ai attendu
dans des gares désertes ce train
dont elle descendrait
comme s’elle avait des ailes pour courir vers moi
et annuler les éternelles minutes de l’horloge
qui ne marque que les départs et les adieux.
Enlacés sur l’herbe, ses caresses
comme un velouté manteau de paix
feront fondre de mon corps
les caillots de joies illusoires,
les désirs vains et féroces, les douleurs terribles
et tous les tourments de mon âme.
Je serai l’enfant
qui dort heureux sur l’herbe.


On the grass

Lying on the grass where the sun is warmer,
I think that one day I will nourish the earth
and the grass will become greener.
I think sudden death
is the young woman
who suddenly appears behind me
smiling covers my eyes
with the fresh buds of her fingers,
places a kiss on my lips
and leads me
by the hand into a remote corner where,
between poplars and cypresses,
the golden rays of the sunset comfort
two naked bodies.
Naked she will give me what life
with her modesty has never given me.
Like no woman
she will suck from my mouth
all the sap of my senses.
And this deep shiver
that will descend from the lips along the body
will dissolve all vain images
in a mysterious light.
In her arms I will begin
the long journey
in the darkness of the eternal tunnels
I will remember how many times I waited
in deserted stations this train
from which she would get off
as if she had wings to run towards me
and cancel the eternal minutes of the clock
which marks only departures and farewells.
Intertwined on the grass, her caresses
like a velvety mantle of peace
will melt from my body
the clots of illusory joys,
the vain and ferocious desires, the terrible pains
and all the torments of my soul.
I will be the child
who sleeps happily on the grass.


Sobre la hierba

Tirado en la hierba donde el sol calienta más,
pienso que un día nutriré la tierra
y la hierba se volverá más verde.
Creo que la muerte súbita
es la joven que de repente
aparece detrás de mí
sonriendo me tapa los ojos
con las yemas frescas de sus dedos,
me besa en los labios
y me lleva de la mano
a un rincón apartado donde,
entre álamos y cipreses,
los rayos dorados del ocaso confortan
dos cuerpos desnudos.
Desnuda me dará lo que la vida
con su pudor nunca me ha dado.
Como ninguna mujer
chupará de mi boca
toda la savia de mis sentidos.
Y este profundo escalofrío que descenderá
de los labios a lo largo del cuerpo
disolverá en una luz misteriosa
todas las imágenes vanas.
En sus brazos
iniciaré el largo viaje
en la oscuridad de los túneles eternos
recordaré cuantas veces esperé
en estaciones desiertas este tren
del que se bajaría
como si tuviera alas para correr hacia mí
y cancelar los minutos eternos del reloj
que marca sólo salidas y despedidas.
Entrelazadas sobre la hierba, sus caricias
como un manto aterciopelado de paz
derretirán de mi cuerpo
los coágulos de alegrías ilusorias,
los deseos vanos y feroces, las penas terribles
y todos los tormentos de mi alma.
Seré el niño
que duerme feliz sobre la hierba.

29 pensieri su “Sull’erba (Ita – Fr – Eng – Esp)

  1. “…con i boccioli freschi delle sue dita
    mi posa un bacio sulle labbra
    e mi conduce per mano…”

    “…Abbracciati sul prato le sue carezze
    come un vellutato mantello di pace
    scioglieranno dal mio corpo
    grumi di gioie illusorie
    i desideri vani e feroci i dolori terribili
    e dall’animo ogni tormento.
    Sarò il bambino
    che dorme felice sul prato.”

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  2. Questa tua poesia mi ha fatto riflettere molto ; penso spesso alla morte perché l’ ho avuta sempre vicina ed è come fosse di casa, arriva e si porta qualcuno della famiglia lasciandomi inebetita. Sono rimasta come rapita sia perché è molto commovente e di grande impatto , sia perché la morte è sempre vicina più di quanto non si possa pensare trascurando la vita. Si nasce una volta e si muore per sempre e quando accenni ai boccioli freschi delle sue dita quasi fossero le dita di una giovane amante che ti prende la vita e ti porta attraverso quelle gallerie dell’eternità. Quella morte che avvolge in un mantello di pace, una coltre adagiata per togliere i dolori e i tormenti terreni per portarci in quel prato per tornare bambini.Dici che è ispirata , ma il pathos l’hai creato tu con il tuo saper trasmettere emozioni forti e sei un ” GRANDE ” in questo.Forse sono stata condizionata anche dal momento che non è dei migliori, ma l’ho sentita un po’ mia.Grazie Marcello e buona giornata !🙏🍀💚👏👏👏👏

    Piace a 3 people

    • Cosa rispondere a questo tuo commento, Desirè🌹 ?
      Un semplice grazie non basta per dar conto compiutamente di questi tuoi pensieri. Intanto mi dispiace che tu stia attraversando momenti difficili. Posso sperare insieme a te, che passino presto, pur ritenendo che la vita ha alti e bassi, che tuttavia non toccheranno mai la soglia della felicità – semmai di una transitoria serenità. Poi ti dico, per darti ancora conto del mio grazie, che ciò che ho scritto è solo una speranza che la morte si comporti così e che da morti saremmo come bambini felici. Nello scrivere questi versi e rendendomi conto che sono frutto di una speranza, sono stato assalito da un profondo sconforto, e via via che li scrivevo lo sconforto cresceva come contraltare a tutte le immagini (ricche di emozioni, come tue le hai definite) che andavo componendo. In questi versi ci sono tutti i miei sgomenti, camuffati da sorrisi. Infine non posso che dichiararti il mio sincero apprezzamento per tutte le considerazioni che hai espresso intorno alla morte e al vivere degli esseri umani. Sono considerazioni che condivido perfettamente, come tu stessa avrai immaginato. Adesso sì che posso dirti grazie per le tua squisita e particolare sensibilità. Grazie e un sentito augurio che questa giornata e tutte le altre possano godere di un tuo sorriso 🙏🥰🤗

      Piace a 1 persona

      • Ciao Marcello 🍀
        Nel tuo commento sei stato esaustivo e ho letto con attenzione perché amo chi mette cuore evadendo i commenti, non amo scrivere che mi piace e farti un semplice complimenti anche se è meritatissimo.Adoro spulciare tra le parole e trarne un senso liberatorio di pace e quando leggo della morte sto molto attenta perché è l’enigma per eccellenza e nessuno può dire io conosco tutto.Questo per me è un periodo in cui do sfogo a ciò che mi fa star male perché non è il Natale di quando ero bambina, ma da adulta ripenso a tutte le persone che sono andate via per sempre lasciando un vuoto ch’è un baratro.Non ho paura della morte e sono serena; prima Mi di noi miliardi di milioni e molta Umanità si è spenta per sempre, credo non sia dolorosa, ma liberatoria e sentire lo sconforto che senti tu , è normale, ma bisogna darsi pace e se arriva aprire le braccia e lasciarsi andare, quasi un arrendersi perché è la vita che ci tiene in ostaggio e purtroppo a molti dà solo sofferenza: la morte se ruba giovani, piccoli e persone che amiamo è maledetta, ma che dire della vita ch’è iniqua e non dà modo di essere sereni.Sai penso che ognuno di noi lasciando la vita sarà veramente quel bimbo adagiato sul prato e come madre avrà la morte che ci avvolgerà portandoci la pace che la vita non ci ha mai dato.Quando mi capita di esprimere queste mie idee , spesso mi prendono in giro come se fossi alterata, schizzata, ma per me è un bene vederla così, la vedo così per quanto riguarda me , ma soffro in maniera indicibile se dovessi perdere i miei figli e capisco mia sorella che ne ha persi due…I miei figli sono tutto ciò per cui vivo, sono il mio respiro la ragione per cui mi alzo al mattino e vivo questa vita che non mi piace affatto .Non devi farti prendere dallo sconforto, leggendo i tuoi versi mi sono sentita serena e ho abbracciato i tuoi versi con tanta tenerezza, fallo anche tu e vedrai che starai meglio, aver paura di ciò che un giorno dobbiamo affrontare comunque ci rende dipendenti quasi che la vita fosse una droga e infatti la vita ci tiene in ostaggio e noi siamo ormai succubi ed è per questo che temiamo la morte. Mi fa bene parlare con te, dicono che sono troppo giovane e per questo mi esprimo in modo così sereno riguardo certe tematiche come la ” Morte ” , ma io serena lo sono. Non sconfortanti e stai sereno tanto quando arriva non avvisa ed è inutile fasciarsi la testa prima di ferirsela.
        Scusami se mi sono dilungata, ma volevo finire il discorso. Grazie per la risposta, apprezzo moltissimo la tua umanità e la saggezza che mi trasmetti.Dolce Pomeriggio e ancora grazie !🙏🌷🥰💚

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      • Cara Desirè🌹, hai fatto bene a scrivere sino a completare il tuo pensiero.
        Se non ci fosse l’istinto alla conservazione (gli animali fuggono davanti al potenziale predatore) non ci sarebbe la paura della morte (gli animali non fuggono per non morire, ma spinti dall’istinto di cui sopra). Ma il nostro cervello ci pone al di là degli animali e ci regala la paura della morte, come abbandono di tutto ciò che si ama e come perdita di ciò che si possiede (gli animali forse amano ma non tendono al possesso, se non del cibo che hanno davanti e che difendono sempre per quell’istinto di conservazione: l’uomo ha trasformato questo istinto in volontà di possesso).
        Questo in generale. In particolare però ognuno ha un motivo per aver paura della morte, o forse più che della morte di ciò che la precede: sofferenza indigenza impotenza. Oggi la medicina ha il potere di mantenere in vita il corpo, ma non la mente, o meglio il cervello. E non c’è condizione più miserevole di aver il cervello che non comanda e non coordina il corpo. Questa è la mia paura, non quella della morte in sé. E questa paura l’ho esorcizzata (invano come ti ho scritto nel precedente commento) immaginando che mi copre li occhi con i boccioli che tiene tra le dita.
        Per il resto dei punti che hai evidenziato nel tuo commento sono d’accordo: la vita si comporta con noi come una droga di cui non possiamo fare a meno. Grazie di questo scambio di idee, che ci permette di chiarire a noi stessi il nostro pensiero e di arricchirlo con quello del nostro interlocutore. Ti auguro una buona serata da godere insieme ai tuoi figli e alla tua famiglia tutta🙏🌹🥰🤗.

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      • Grazie Marcello 🍀
        Trovo bello ed esaustivo il tuo commento e scambiare opinioni allarga orizzonti e non tutti guardando la stessa direzione vediamo lo stesso orizzonte. Quando scrivo dopo aver lasciato il mio commento poi leggo i tuoi e mi piace leggerti perché non sei mai evasivo e frettoloso . Spesso commento altri che seguo e dopo aver scritto si limitano al telegramma e allora mi chiedo: ” Che senso ha commentarli quando le risposte sembrano schivare ciò che scrivo ? Solo in pochi mantengono vivo il dialogo , molti forse non meriterebbero neanche il saluto.Grazie per l’attenzione e buona giornata e sereno Weekend 👍🥰🙏🙋

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  3. L’ha ripubblicato su attise ha commentato:
    “…con i boccioli freschi delle sue dita
    mi posa un bacio sulle labbra
    e mi conduce per mano…”

    “…Abbracciati sul prato le sue carezze
    come un vellutato mantello di pace
    scioglieranno dal mio corpo
    grumi di gioie illusorie
    i desideri vani e feroci i dolori terribili
    e dall’animo ogni tormento.
    Sarò il bambino
    che dorme felice sul prato.”

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  4. Immaginare la morte che coglie con un senso di pace e d’amore, penso sia il desiderio di tutti. Credo che nessuno di noi abbia paura della more in se stessa, ma del dolore e delle sofferenze che, spesso comportano il distacco da questa terra. Ma una morte così dolce, così sensuale, come tu l’hai egregiamente verseggiata, penso che ognuno di noi vorrebbe augurarsela. Versi soavi e dolcissimi di notevole fattura. Buona serata Marcello! 😇👏💝

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