Le tue ali (Ita – Fr – Eng – Esp)

Herbert James Draper, Il lamento per Icaro, 1898

A Catherine

Cerchi di volare oltre i limiti del corpo
come i soffioni sparsi nel vento.
Spinta verso il baratro del tempo
di una primavera svanita
le tue ali soffrono l’indifferenza
che il cielo burrascoso scaglia
contro il tuo petto
con nuvole più oscure, grandine, pioggia
e le parole udite nel passato
risuonano come un’eco
di stagioni azzurre.
Oggi dimenticate come si dimentica il cuore
quando la mente è attraversata dallo spasimo
di gesti compiuti inutilmente
e l’anima sbranata con le unghia e con i denti.
Parole che non giovano a nulla,
ragnatela di detti perversi
tessuta da sentimenti oscuramente vaghi e amari
come la crudele trama
che blocca ora le tue ali. 

Tes ailes
J’essaie de voler au-delà des limites du corps
comme les pissenlits, éparpillés dans le vent.
Poussée vers l’abîme du temps
d’un printemps disparu
tes ailes souffrent l’indifférence
que le ciel orageux jette
contre ta poitrine
avec des nuages plus sombres, de la grêle, de la pluie
et les mots entendus dans le passé
résonnent comme un écho
des saisons azures.
Aujourd’hui oubliées comme on oublie le cœur
quand l’esprit est traversé par le spasme
de gestes accomplis en vain
et l’âme déchirée avec les clous et les dents.
Les paroles inutiles,
réseau de dictons pervers
tissé de sentiments sombres et amers
comme la texture cruelle
qui bloque maintenant tes ailes.

Your wings
I try to fly beyond the limits of your body
Like the dandelions, scattered in the wind.
Pushed to the edge of time
of a vanished spring
your wings suffer the indifference
that the stormy sky hurls
against your chest
with darker clouds, hail, rain
and the words heard in the past
resonate like an echo
of blue seasons.
Today forgotten how the heart is forgotten
when the mind is crossed by the spasm
of gestures made in vain
and the soul torn to pieces with nails and teeth.
Words that are useless,
web of perverse sayings
woven from darkly vague and bitter feelings
like the cruel texture
that now blocks your wings.

Tus alas
Trato de volar más allá de los límites del cuerpo
Como los dientes de león, esparcidos por el viento.
Empujada hacia el abismo del tiempo
de una primavera perdida
tus alas sufren la indiferencia
que el cielo tormentoso lanza
contra tu pecho
con nubes más oscuras, granizo, lluvia
y las palabras escuchadas en el pasado
resuenan como un eco
de temporadas azules.
Hoy olvidas como se olvida el corazon
cuando la mente es atravesada por el espasmo
de gestos hechos en vano
y el alma despedazada con uñas y dientes.
Palabras que son inútiles
telaraña de dichos perversos
tejida de sentimientos oscuramente vagos y amargos
como la cruel textura
que ahora bloquea tus alas.

Giusy Maini – Donne sole – recensione

Logo del blog (Nemesys) di Giusy Maini

Di solito le recensioni che si leggono su internet e spesso anche sulle riviste specializzate, sono frutto dell’omaggio che l’autore ha fatto al recensore, inviandogli il libro.
Giusy Maini viceversa ha acquistato la mia raccolta e mi ha fatto, lei a me, dono della sua recensione.
E se è vero che Giusy ha scritto sul suo blog di tanti poeti (da Szymborska a Benedetti, per citare i più conosciuti) è anche vero che mai si è espressa con tanta partecipazione personale e emotiva come in questa sua recensione. Sono lusingato e commosso dalla sua capacità di trasmettere, attraverso le parole le emozioni di lettrice e di donna (soprattutto di donna), perché – come lei stessa ha rilevato e messo in evidenza – è proprio all’essere femminile, alla sua essenza e spiritualità, che ho dedicato i miei versi.
È davvero raro che una raccolta di poesie venga così ben recensita dal lettore. La sensibilità e preparazione culturale di Giusy è una dote assai preziosa. Pongo l’accento su culturale perché è questa sua formazione che le consente di cogliere le sfumature delle diverse poesie.
Giusy dice bene quando afferma che alcuni miei versi – non di questa raccolta – le risultano oscuri. Ma proprio questa affermazione dimostra la sua cultura. Avrebbe potuto tacere questo aspetto. E viceversa, con onestà, come si addice a una persona colta, ha dichiarato qualcosa che le appare come un limite, ma che invece è intrinseco ai versi, quando l’autore utilizza dei simboli, che sono a lui evidenti, ma che nascondono per il lettore un mondo difficile da scoprire, se non a livello di armonia.
E leggere sul blog le poesie – che utilizzano simboli e rimandi – non permette una profonda conoscenza dell’animo né del mondo di chi le ha scritte.
Eppure spesso Giusy si è avventurata, e direi con successo, in questo mondo di simboli, cercando un senso che il più delle volte è stato proprio che i versi esprimevano.
Non posso quindi che ringraziare Giusy e riportare qui di seguito il testo della sua recensione!
Nell’ipotesi assai remota che ci fosse qualcuno che non conosce il blog Nemesys, ecco il link : https://nemesys3.wordpress.com/

Ciao a tutti!!! Ultimamente ho letto il libro di poesie del noto autore Marcello Comitini, penso che qui in piattaforma la stra maggioranza conoscano questo poeta.

Una piccola premessa è dovuta prima di arrivare alla descrizione del libro: sinceramente ero un po’ perplessa a scrivere questa recensione, poiché non è così semplice parlare del lavoro di un autore del calibro di Marcello Comitini, diciamo che ero un pochino intimorita e anche titubante, perché almeno credo, vi sia una bella differenza tra il recensire una qualsiasi narrativa e parlare invece di poesie, diciamo che ho sempre ritenuto piuttosto che lo debbano fare i veri critici letterari, ma poi mi son detta che avrei scritto né più o né meno le mie impressioni, senza menzionare e analizzare nessuna poesia in particolare. Considerando che questa raccolta mi ha entusiasmata parecchio e mi ha donato molto il leggerla e, come qualsiasi altro libro, anche in questo caso mi fa davvero piacere condividere con voi le sensazioni che mi ha suscitato.

Personalmente definirei questo libro una vera meraviglia poetica, la raccolta è dedicata interamente alle donne di età compresa tra i sedici anni e i cinquanta. La straordinarietà di queste poesie è che ognuna parla del mondo femminile, delle esperienze. sensazioni, emozioni, stati d’animo prettamente femminili. Da quanto appena detto, mi sono riconosciuta e rispecchiata in tantissime di queste odi e ciò che mi ha lasciata davvero esterrefatta, è che tutti questi stati d’animo sono stati scritti dalla penna di un uomo, dalla sua perspicata, poiché diversamente non potrebbe essere, sensibilità. L’autore con leggiadra maestria, ha saputo raccontare la natura delle donne, il loro temperamento e la loro sensibilità nelle diverse tappe degli anni che le stesse attraversano. Come narra la prefazione ogni uomo ha nell’animo una parte femminile e a questo proposito, personalmente aggiungo che anche ogni donna ha una parte maschile intersecato nel suo sé profondo, ma la capacità di Marcello di mettere in versi anche certi turbamenti delle donne in quanto femmine, l’ho trovato davvero eccezionale. Torno a ripetere che in molteplici poesie mi sono ritrovata con le stesse esperienze e impressioni su me stessa che nelle varie tappe degli anni ho provato, sia nelle odi che narrano le emozioni più adolescenziali e sia in quei versi dedicati alle emotività della donna in età più adulta.

La sua lettura mi ha coinvolta totalmente tant’è vero che sono giunta all’ultima ode senza nemmeno rendermene conto, senza neppure dovere rileggere più di una volta la stessa poesia, cosa che invece nei versi che Marcello posta nel suo blog, alle volte mi capita di dover rileggere, alla prima lettura detto sinceramente, non sempre comprendo al volo il senso della poesia e forse alle volte nonostante le molteplici letture, non l’afferro appieno, più semplicemente può anche accadere che vi dia un’altra interpretazione da ciò che invece intendeva dire lo stesso Marcello.

Per concludere affermo pienamente che questa raccolta sia un bellissimo e scorrevole libro poetico e oserei dire, non soltanto adatto ad un pubblico femminile ma anzi, anche gli uomini dovrebbero leggerlo, per comprendere appieno l’animo femminile nel percorso degli anni che la donna trascorre, ritengo che sarebbe a loro di notevole aiuto per apprendere l’universo femminile, perché è proprio di questo ciò di cui parlano queste poesie.

Come sempre qui di seguito il link al blog di Marcello Comitini. Per chi fosse interessato all’acquisto del libro lo può trovare su Amazon digitando semplicemente il nome e cognome dell’autore oppure digitando il titolo stesso del libro: Donne sole

Una giornata (Ita – FR – Eng – Esp)

Jacques-louis David, Patroclo, 1780

A Catherine

Un’intera giornata assorto
con il silenzio duro sulle labbra
un grande stormire di vento
sulle palpebre pesanti.
Mi occupa la mente
un pensiero assurdo
Il sogno che il tuo amore carnale
mi lasci nudo
dinnanzi ai tuoi occhi.
Mi perdo a tentoni
nella tua essenza volatile
nell’ombra di un tuo bacio
anche se non mi sarà dato
di avvertire il tuo fiato di angelo
la dolcezza della tua bocca.

Une journée

Une journée entière absorbé
avec un silence dur sur mes lèvres
un grand bruissement de vent
sur mes paupières lourdes.
Une pensée absurde occupe mon esprit
Le rêve que ton amour charnel
me laisse nu devant tes yeux.
Je me perds à tâtons
dans ton essence volatile
à l’ombre de ton baiser
même s’il ne me sera pas donné
de ressentir ton souffle d’ange
la douceur de ta bouche.

A day

A whole day absorbed
with a tough silence on my lips
a great rustle of wind
on my heavy eyelids.
An absurd thought occupies my mind
The dream that your carnal love
leave me naked in front of your eyes.
I lose myself groping
in your volatile essence
in the shadow of your kiss
even if it is will not have given to me
to feel your angelic breath
the sweetness of your mouth.

Un dia

Todo un dia absorbido
con un silencio duro en mis labios
un gran susurro de viento
en mis párpados pesados.
Un pensamiento absurdo ocupa mi mente
El sueño que tu amor carnal
déjame desnudo delante de tus ojos.
Me pierdo tanteando
en tu esencia volátil
a la sombra de tu beso
incluso si no me será dado
sentir tu aliento de ángel
la dulzura de tu boca.

Tommaso (Ita – Fr – Eng – Esp)

Caravaggio, Incredulità di San Tommaso, 1603

Appena nato ti ho visto il volto
un po’ strano tra il pianto e il perdono
di torti subiti da secoli eterni
solcato dalla fronte agli occhi
da brevi rivoli di sangue.
Mostri le mani gonfie e trafitte
il costato aperto dalla grande ferita
i piedi gerani ardenti.
Ti è stato concesso di dividere l’essere umano
in due versanti il dritto e il rovescio
come una foglia. Carne e vene
da una parte candidate al piacere
e al buio poi sostanza volatile dall’altra.
Alla luce fioca della stanza
affollata dai troppi significati
di una morte spostata dal suo asse
mio fratello Tommaso non ti riconosce
e vuole mettere il dito
nella ferita del petto delle mani nel cuore.
Quando ti veniva dietro
come un ragazzo mentre tu andavi avanti
da solo segnato dal tuo destino
arso da un’emozione ignota
e dal peso insopportabile della condanna
non gli sembrava così semplice
la tua resurrezione.
Incuriosito dall’incredulità si spinge
a sollevare un lembo della tua ferita
come una pietra calda che custodisce il corpo
a cercare granelli di verità il vero autoritratto
dell’uomo al di là da venire.
Anche tu guardi incuriosito.


Thomas

Dès que tu es né j’ai vu ton visage
un peu étrange entre les larmes et le pardon
des torts subis pendant des siècles éternels
sillonné du front aux yeux
de courts ruisseaux de sang.
Tu montres les mains gonflées et percées
le côté ouvert par la grande blessure
les pieds des géraniums brûlant.
Tu as été autorisé à diviser l’être humain
sur les deux faces l’avers et le revers
comme une feuille. Chair et veines
d’une part candidats au plaisir
au sombre puis substance volatile de l’autre.
Dans la pénombre de la pièce
encombrée de trop de sens
d’une mort déplacée de son axe
mon frère Thomas ne te reconnaît pas
et veut mettre son doigt
dans la plaie de ta poitrine de tes mains dans ton cœur.
Quand il venait après toi
comme un garçon pendant que tu marchais
seul marqué par ton destin
brûlé par une émotion inconnue
et par le poids insupportable de la peine
ça ne lui parait pas si simple
ta résurrection.
Intrigué par l’incrédulité, il se pousse
soulever un lambeau de ta blessure
comme une pierre chaude qui garde le corps
chercher des grains de vérité le vrai autoportrait
de l’homme au-delà à venir.
Toi aussi,tu regardes intrigué.


Thomas

As soon as you were born I saw your face
a little strange between tears and forgiveness
for wrongs suffered for eternal centuries
furrowed from forehead to eyes
by short streams of blood.
You show the swollen and pierced hands
the side opened by the large wound
the feet of the geraniums burning.
You were allowed to divide the human being
on both sides the obverse and the reverse
like a leaf. Flesh and veins
on the one hand candidates for pleasure
to the dark then, volatile substance on the other.
In the half-light of the room
cluttered with too much meaning
of a death displaced from its axis
my brother Thomas does not recognize you
and wants to put his finger
in the wound of your breast of your hands in your heart.
When he came after you
like a boy while you walked on
alone marked by your fate
burnt by an unknown emotion
and by the unbearable weight of the pain
it doesn’t seem so simple to him
your resurrection.
Intrigued by disbelief he pushes himself
lift a flap of your wound
like a hot stone that guards the body
look for grains of truth the true self-portrait
of man beyond to come.
You too look Intrigued.


Thomas

Tan pronto como naciste vi tu rostro
un poco extraño entre lagrimas y perdon
de injusticias sufridas por siglos eternos
surcado de la frente a los ojos
de pequeños riachuelos de sangre.
Muestras tus manos hinchadas y perforadas
el costado abierto por la gran herida
pies geranios ardiendos.
Se te ha permitido dividir el ser humano
en dos lados el anverso y el reverso
como una hoja. Carne y venas
por un lado candidatos al placer
y en la oscuridad luego, sustancia volátil por el otro.
En la tenue luz de la habitación
llena de demasiados significados
de una muerte desplazada de su eje
mi hermano Thomas no te reconoce
y quiere poner su dedo
en la herida del pecho de las manos en el corazón.
Cuando te siguía
como un niño mientras continuabas adelante
solo marcado por tu destino
quemado por una emoción desconocida
y el peso insoportable de la sentencia
no parecía tan simple
tu resurrección.
Intrigado por la incredulidad, se esfuerza
para levantar un colgajo de tu herida
como una piedra caliente que guarda el cuerpo
para buscar granos de verdad el verdadero autorretrato
del hombre más allá por venir.
Tú también miras intrigado.

Auguri col maglione (Ita – Fr- Eng- Esp)

Dal Web

Con mugugni più sordi e le bende sulla bocca
soffocando i respiri mormoriamo
qualche sillaba per l’anno che ci attende.
Auguri più con gli occhi appannati dalle lacrime
per coloro, spose, padri in lapidi bianche.
E tutto il nostro amore è sul maglione
che ci hanno regalato rosso.

Vœux avec le pull

Avec les gémissements les plus sourds
et les bandages sur la bouche
étouffant nos souffles nous murmurons
quelques syllabes pour l’année à venir.
Vœux, plus avec les yeux embués de larmes
pour ceux, épouses, pères en pierres tombales blanches.
Et tout notre amour est sur le pull
qu’on nous a donné rouge.

Wishes with the sweater

With the dullest moans and bandages on the mouth
choking our breaths we murmur
a few syllables for the year ahead.
Wishes, more with eyes misted with tears
for those, wives, fathers in white tombstones.
And all our love is on the sweater
were given us red.

Deseos con el suéter

Con gemidos más sordos y vendajes en la boca
ahogando nuestra respiración murmuramos
algunas sílabas para el año que viene.
Deseos más con los ojos nublados por las lágrimas
para aquellos, esposas, padres en lápidas blancas.
Y todo nuestro amor está en el suéter
quien nos dio rojo.

Terra colorata (Ita – Fr – Eng – Esp)

E-book – prezzo politico – acquistabile su Amazon

“La poesia è una realtà che accusa il lettore e lo pone di fronte alla distrazione” così Alfonso Gatto definiva la poesia. Ma più severo di lui io ritengo che la poesia ponga l’essere umano di fronte alla sua responsabilità di persona disattenta alle vicende del mondo e quindi alle proprie, più intime, più profonde, celate dietro la voglia del fare, del riuscire, del vivere sic et simpliciter prigioniera delle proprie esperienze.
Il lettore che si accosta alla poesia con franchezza, riconoscendola come un fatto e non come sfogo sentimentale di un uomo che si è posto, più o meno romanticamente, alla finestra si accorgerà che le parole gli rivelano pian piano un mondo da lui presentito, un mondo in cui si riconoscerà, se ne sentirà parte nella grandezza e nella miseria. Una continua dialettica questa tra coloro che si pensano immagine fisica della trascendenza e coloro che si trovano all’estremo della solitudine.
A questi ultimi si rivolgono i versi di questa, come delle altre mie raccolte, traendo origine dalla mia figura singola per poi espandersi a loro, a coloro che non possono difendersi e che ritengo miei simili, fratelli nella medesima solitudine.
Sia chiaro che la solitudine non è uno stato di isolamento, un recinto in cui l’essere umano passeggia tormentandosi, chiuso nel suo stesso status. Questa sarebbe neutralità di fronte alle vicende del mondo.
Nessun poeta, che sia vero poeta, soffre di neutralità, neppure il più romantico dei poeti.
Significa che la solitudine non è neppure dispersione ma affermazione del sé più intimo nel contesto vivo del mondo, intreccio tra le proprie vicende e quelle dell’umanità.
Le definizioni di alcuni lettori che mi accusano di essere pessimista e dai toni malinconici, lasciano intatto il mio modo di comporre versi come strumento franco e obiettivo per porre domande, per suscitare curiosità di sé e conoscenza dell’essere umano, con la sua ambigua bellezza, con la sua esistenza tormentata dall’ansia d’essere amato, dal peso leggero e temuto della morte.
Si chiarisce così il contenuto della mia poetica e in particolare i toni di questa raccolta.

Terre Colorée

“La poésie est une réalité qui accuse le lecteur et le place devant la distraction”. Celle-ci est la définision donnée à la poésie par le poéte italien Alfonso Gatto. Mais plus sévère que lui je crois que la poésie place l’être humain devant sa responsabilité de personne inattentive aux événements du monde et donc aux siens, plus intime, plus profond, cachés derrière l’envie de faire, de réussir , vivre sic et simpliciter prisonnière de ses propres expériences.
Le lecteur qui aborde la poésie avec franchise, la reconnaissant comme un fait et non comme un exutoire sentimental d’un homme qui s’est placé, plus ou moins romantiquement, à la fenêtre, se rendra compte que les mots lui révèlent lentement un monde pressenti, un monde dans lequel il se reconnaîtra, il s’en sentira partie dans la grandeur et la misère. Celle-ci est une dialectique continue entre ceux qui se pensent comme l’image physique de la transcendance et ceux qui se trouvent à l’extrême de la solitude.
Les vers de ce recueil s’adressent à ces derniers. Issus de ma figure unique ils s’étendent ensuite à eux, à ceux qui ne peuvent se défendre et que je considère comme mes semblables, frères dans la même solitude.
Qu’il soit clair que la solitude n’est pas un état d’isolement, une enceinte dans laquelle l’être humain marche en se tourmentant, enfermé dans son propre statut. Ce serait neutralité face aux événements du monde.
Aucun poète, qui est un vrai poète, ne souffre de neutralité, pas même le plus romantique des poètes.
Cela signifie que la solitude n’est même pas une dispersion mais l’affirmation de soi le plus intime dans le contexte vivant du monde, une imbrication de ses propres événements et de ceux de l’humanité.
Les définitions de certains lecteurs qui m’accusent d’être pessimiste et avec des tons mélancoliques, laissent intacte ma façon de composer des vers comme un outil franc et objectif pour poser des questions, éveiller la curiosité de soi et la connaissance de l’être humain, avec sa beauté ambiguë, avec son existence tourmentée par l’angoisse d’être aimé, par le poids léger et redouté de la mort.
Cela éclaire le contenu de ma poétique et en particulier les tons de ce recueil.

Colored Earth

“Poetry is a reality which accuses the reader and places him in front of the distraction”. This is the definition given to poetry by the Italian poet Alfonso Gatto. But more severe than him, I believe that poetry places the human being before his responsibility as a person inattentive to the events of the world and therefore to his own, more intimate, deeper, hidden behind the desire to do, to succeed, to live sic et simpliciter prisoner of her own experiences.
The reader who approaches poetry with frankness, recognizing it as a fact and not as a sentimental outlet for a man who has placed himself, more or less romantically, at the window, will realize that words slowly reveal a world foreboded, a world in which he will recognize himself, he will feel part of it in greatness and misery. This is a continuous dialectic between those who think of themselves as the physical image of transcendence and those who find themselves at the extreme of solitude.
The verses in this collection are addressed to the latter. Coming from my unique figure, they then extend to them, to those who cannot defend themselves and whom I consider to be my peers, brothers in the same solitude.
Let it be clear that loneliness is not a state of isolation, an enclosure in which the human being walks tormenting himself, locked in his own status. It would be neutrality in the face of world events.
No poet who is a true poet suffers from neutrality, not even the most romantic of poets.
This means that loneliness is not even a scattering but the most intimate affirmation of oneself in the living context of the world, an interweaving of its own events and those of humanity.
The definitions of some readers who accuse me of being pessimistic and with melancholy tones, leave intact my way of composing verses as a frank and objective tool for asking questions, arousing self-curiosity and knowledge of being human, with its ambiguous beauty, with its existence tormented by the anguish of being loved, by the light weight and dreaded of death.
This sheds light on the content of my poetics and in particular the tones of this collection.

Tierra coloreada

“La poesía es una realidad que acusa al lector y lo coloca frente a la distracción”. Esta es la definición que da a la poesía el poeta italiano Alfonso Gatto. Pero más severo que él, creo que la poesía coloca al ser humano fruente su responsabilidad de persona desatendida a los acontecimientos del mundo y por tanto a los suyos propios, más íntimos, más profundos, escondidos detrás del deseo de hacer, de triunfar, de vivir, sic et simpliciter, prisionera de sus propias experiencias.
El lector que se acerca a la poesía con franqueza, reconociéndola como un hecho y no como una salida sentimental para un poeta que se ha colocado, más o menos románticamente, en la ventana, se dará cuenta de que las palabras le van revelando poco a poco un mundo presentido , un mundo en el que se reconocerá, se sentirá parte de él en la grandeza y la miseria. Se trata de una dialéctica continua entre quienes se consideran la imagen física de la trascendencia y quienes se encuentran en el extremo de la soledad.
Los versos de esta colección están dirigidos a este últimos. Partiendo de mi figura única, se extienden luego a ellos, a los que no pueden defenderse y quienes considero mis pares, hermanos en la misma soledad.
Que quede claro que la soledad no es un estado de aislamiento, un recinto en el que el ser humano pasea atormentándose, encerrado en su propio estado. Sería neutralidad frente a los acontecimientos mundiales.
Ningún poeta que sea un verdadero poeta sufre de neutralidad, ni siquiera el más romántico de los poetas.
Esto significa que la soledad no es ni siquiera una dispersión, sino la afirmación más íntima de uno mismo en el contexto vivo del mundo, un entretejido de sus propios acontecimientos y los de la humanidad.
Las definiciones de algunos lectores que me acusan de pesimista y de tono melancólico, dejan intacta mi forma de componer versos como herramienta franca y objetiva para hacer preguntas, despertar la curiosidad y el conocimiento del ser humano, con su ambigua belleza, con su existencia atormentada por la angustia de ser amado, por el peso ligero y temido de la muerte.
Esto arroja luz sobre el contenido de mi poética y, en particular, los tonos de esta colección.