L’educazione dei Talebani (Ita – Fr – Eng – Esp)

Quadro di MOHSEN HOSSAINI

Nelle regioni più sperdute dell’Afganistan per le donne non cambierà nulla.
Ieri un giornalista diceva d’aver assistito alla visita che una candidata alle elezioni afgane faceva nei villaggi più sperduti dell’Afganistan. Il giornalista a sostegno della sua idea che niente fosse cambiato e che nulla cambierà, ha rilevato che alla candidata vennero consegnate scatole contenti i voti in suo favore.

Ma erano solo i voti delle donne. Nessun uomo aveva votato per lei. Ed è questo il terribile di questa nuova situazione politica: mancherà la possibilità di cambiare.

Le donne perderanno i modelli a cui potersi rifare, le sorelle da cui attingere la forza per farsi avanti e farsi rispettare come essere umano e non come serva dell’uomo.
Donne dove siete? Femministe, questa triste possibilità non vi tocca? Nessuna donna sarà libera finché una sola non lo è.

L’éducation des talibans


Dans les régions les plus reculées d’Afghanistan, rien ne changera pour les femmes.
Hier, un journaliste a déclaré avoir été témoin de la visite qu’une candidate aux élections afghanes a effectuée dans les villages les plus reculés d’Afghanistan. Le journaliste à l’appui de son idée que rien n’avait changé et que rien ne changera, a noté que la candidate s’était vu remettre des cases avec les votes en sa faveur.

Mais ce n’était que les votes des femmes. Aucun homme n’avait voté pour elle. Et c’est ce qui est terrible dans cette nouvelle situation politique : il n’y aura aucune possibilité de changement.

Les femmes perdront des modèles sur lesquels elles peuvent s’appuyer, des sœurs où puiser la force de se manifester et d’être respectées en tant qu’être humain et non en tant que servante d’un homme.
Où êtes-vous les femmes? Féministes, cette triste possibilité ne vous affecte-t-elle pas? Aucune femme ne sera libre tant qu’une seule ne sera pas libre.

The education of the Taliban


In the most remote regions of Afghanistan, nothing will change for women.
Yesterday a journalist said he had witnessed the visit that a woman candidate in the Afghan elections made to the most remote villages of Afghanistan. The reporter in support of her idea that nothing had changed and that nothing will change, noted that the candidate was given boxes happy with her votes in her favor.

But it was only the women’s votes. No man had voted for her. And this is the terrible thing about this new political situation: there will be no possibility of change.

Women will lose models to which they can rely, sisters from which to draw the strength to come forward and be respected as a human being and not as a man’s servant.
Where are you women? Feminists, doesn’t this sad possibility affect you? No woman will be free until only one is free.

La educación de los talibanes


En las regiones más remotas de Afganistán, nada cambiará para las mujeres.
Ayer un periodista dijo haber sido testigo de la visita que realizó una candidata en las elecciones afganas a los pueblos más remotos de Afganistán. La periodista en apoyo a su idea de que nada había cambiado y que nada cambiará, señaló que a la candidata se le entregaron casillas con los votos a su favor.

Pero fueron solo los votos de las mujeres. Ningún hombre había votado por ella. Y esto es lo terrible de esta nueva situación política: no habrá posibilidad de cambio.

Las mujeres perderán modelos en los que puedan confiar, hermanas de las que sacar la fuerza para salir adelante y ser respetadas como ser humano y no como sirviente de un hombre.
¿Dónde estáis las mujeres? Feministas, ¿no les afecta esta triste posibilidad? Ninguna mujer será libre hasta que solo una sea libre.

31 pensieri su “L’educazione dei Talebani (Ita – Fr – Eng – Esp)

  1. È l’opposto delle società antropiche occidentali: lì le “libertà” sfociano nel giogo della permissione oscena – anche se si obietterà che “la libertà non può avere un limite”; questo è accettato laddove la libertà non è il consenso a travolgere ogni regola ottima,che non nuoccia a chi la esercita e a chi DEVE permetterla!

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    • Caro Mario, grazie dell’intervento. Tu parli di libertà che sfocia nell’osceno. Qui però si tratta di una libertà che eviti l’osceno trattamento delle donne, che vengono stuprate e umiliate in tutti i modi disumani possibili. Quando queste donne saranno libere, poi e solo poi, potremo giudicare se la loro libertà è oscena o meno. Però prima offriamo loro la possibilità degli esseri umani.

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  2. Triste e durissima realtà per quelle donne, e per i loro bambini, e per tutte quelle persone che hanno ancora la speranza per una vita diversa.
    Non so veramente quale soluzione pensare, ma spero in una ‘risposta’ che col tempo venga, potente, dall’interno e che non costi molto sangue… Noi possiamo rispondere con solidarietà e aiuti , ma non imporre ancora, forse … Ma è veramente una realta assurda e difficilissima.

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    • Sì, Rosalba, non possiamo (e non dobbiamo) imporre, ma abbiamo il dovere di far sentire la nostra solidarietà a quelle donne, principali vittime dei soprusi a cui saranno sottoposte, far sentire loro che il mondo intorno non le dimentica e dar loro la forza di sopportare in attesa di poter reagire.

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  3. Purtroppo una tristissima realtà, dovremmo combattere tutti insieme per debellare questi soprusi, ma come ogni altra volta o tutte le altre volte, se ne parla e se ne parlerà ma non so agirà…

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  4. Caro Marcello, gli estremismi hanno sempre una “voce spiacevole” . Da osservatori,possiamo sperare NON in missioni di pace strumentali e fallimentari, NON in un diplomatico garantismo, ma piuttosto in una utopìa: quella di una mutazione genetica resipiscente del genere umano…Buona prosecuzione!

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  5. Certissimo! Ma lo facciamo già da molti anni e in tanti modi (parlo di Roma e non solo ovviamente) con decine di associazioni umanitarie e cittadini che lavorano anche come volontari per tanti immigrati, ma qui la situazione è estramemente difficile. Penso anche che l’unica via d’uscita per quelle donne è per moltissimi, sia andare via da lì. Lasciare quel Paese, salvarsi e cresere in altri posti del mondo, come tanti emigranti per poter, un giorno forse, ritornare. Ma uscire da lì come? Attraverso corridoi umanitari penso e spero soprattutto … o scappando come si può se si riesce, e poi come? Ho sentito da un TG che i talebani sono contro l’isis … cioè sarebbero più moderati… Sorrido amaramente… e penso a quello che ha sempre detto sulla guerra Gino Strada… Intanto un dramma, annunciato, è in atto.

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  6. Questi americani stanno facendo un casino immenso e hanno fatto un errore madornale, facendo la figura di quelli deboli, visto che in 20 anni non sono riuscita a sconfiggere i talebani e ora se ne sbattono altamente se le donne faranno una pessima fine, dopo aver avuto 20 anni di libertà. A nessuno importa di questo, a nessuna organizzazione umanitaria, a nessuna associazione femminista, a nessuna fondazione internazionale? Possibile che a nessuno importa se tanta gente verrà torturata e uccisa? Allora cosa stavano a fare là gli americani se in un solo mese tutto è tornato come prima e i diritti umani saranno di nuovo oltraggiati?

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  7. This is History repeating. It is Saigon, 1975 again. How many were killed. Unknown? Afghanistan, if you supported the USA. Can’t escape. What will happen to these people. I pray for sanity. It won’t no sanity. Your words needed and worthwhile.

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