Se Dio fosse – Si Dieu était – If God were – Si dios fuera

dal web

Se Dio fosse

Spostare il peso della nostra finitudine
nel campo neutro della contraddittorietà
che ci dia lo spazio di sentirci innocenti
delle nostre involontarie cattiverie calcolate
e poter dire non ti colpisco io ma Dio
perché punisce la colpa umana d’esistere
oltre ogni mio legittimo desiderio.
E così non dico di me: sono io l’ostacolo
alla mia felicità più piena, alla mia potenza,
alla mia forza. Sei tu la vergogna
la mia debolezza, la mia infelicità.
Ma se Dio fosse
ricorderei d’averlo crocifisso
in nome di quel partito da me fondato
o in silenzio tollerato
rappresentante tutti partiti di odio contro
i deboli gli ebrei gli zingari gli omosessuali,
un tempo le donne e i divorziati
e adesso anche le lesbiche.
Ma non sono io quel partito. Perché l’uomo
attribuisce all’altro le colpe delle proprie colpe,
l’errore dei propri errori, la miseria della propria miseria
E giudica e condanna in nome di Dio. Chi ?
Non se stesso che si crede immortale.
E per maggiormente crederlo ha creato Dio
a immagine e somiglianza di quel che vorrebbe essere
e lo usa come giudice, clava, vendetta, vitamina
sonnifero, buco di fogna
dove scaricare il veleno del proprio esistere.

Si Dieu était

Déplacer le poids de notre finitude
dans le champ neutre de la contradiction
qui nous donne l’espace pour nous croire innocents
de nos malices involontaires et calculées
et pouvoir dire que je ne te frappe pas mais Dieu
car il punit la culpabilité humaine d’exister
au-delà de mon désir légitime.
Et donc je ne dis pas de moi : je suis l’obstacle
à mon plus grand bonheur, à mon pouvoir,
à ma force. Tu es la honte
ma faiblesse, mon malheur.
Mais si Dieu était
je me souviendrais de l’avoir crucifié
au nom de ce parti que j’ai fondé
ou toléré en silence
où tous les partis haineux sont représentés
ver les faibles les juifs les gitans homosexuels,
une fois les femmes et les divorcés
et maintenant les lesbiennes aussi.
Mais je ne suis pas ce parti. Car l’homme
attribue à l’autre la culpabilité de ses péchés,
l’erreur de ses erreurs, la misère de sa misère
Et il juge et condamne au nom de Dieu. Qui ?
Pas lui-même qui se croit immortel.
et pour y croire davantage il créa Dieu
à l’image et à la ressemblance de ce qu’il aimerait être
et l’utilise comme juge, massue, vengeance, vitamine
somnifère, trou d’égout
où décharger le poison de son existence.

If God were

To shift the weight of our finitude
in the neutral field of contradiction
that gives us the space to feel innocent
of our involuntary and calculated malice
and to be able to say that I don’t hit you but God
because it punishes the human guilt for existing
beyond my legitimate desire.
And so I don’t say about myself: I am the obstacle
to my greatest happiness, to my power,
to my strength. You are the shame
my weakness, my unhappiness.
But if God were
I would remember having crucified him
in the name of this party that I founded
or tolerated in silence
where all hate parties are represented
towards weak Jews, homosexual gypsies,
once upon a time the women and divorced people
and now lesbians too.
But I am not that political party. Because man
Attributes to the other the sins of his own faults,
the error of his own mistakes, the misery of his own misery
And he judges and condemns in the name of God. Who?
Not himself who believes himself to be immortal.
And to believe it more he created God
in the image and likeness of what he would like to be
and uses him as judge, club, revenge, vitamin
sleeping pill, manhole
where to discharge the poison of his existence.

Si dios fuera

Cambiar el peso de nuestra finitud
en el campo neutral de la contradicción
que nos da el espacio para creernos inocentes
de nuestra malicia involuntaria y calculada
y poder decir que no te pego sino dios
porque castiga la culpa humana por existir
más allá de mi legítimo deseo.
Y entonces no digo de mí mismo: yo soy el obstáculo
a mi mayor felicidad, a mi poder,
a mi fuerza. Tu eres la verguenza
mi debilidad, mi desgracia.
Pero si Dios fuera
recordaría haberlo crucificado
en nombre de este partido que fundé
o tolerado en silencio
donde están representadas todos los partidos del odio
hacia débiles, judíos, gitanos, homosexuales,
una vez las mujeres y los divorciados
y ahora lesbianas también.
Pero yo no soy ese partido. Porque el hombre
acusa al otro de sus propios pecados,
el error de sus errores, la miseria de su miseria
Y juzga y condena en el nombre de Dios. ¿Qué?
No él mismo que se cree inmortal.
y para creerlo más creó a Dios
a imagen y semejanza de lo que le gustaría ser
y lo usa como juez, garrote, venganza, vitamina
somnifero, boca de alcantarilla
donde descargar el veneno de su existencia.

27 pensieri su “Se Dio fosse – Si Dieu était – If God were – Si dios fuera

      • Non è generosità, è attenzione. Infatti io sono stupito che tu non venga pubblicato da editori di un’importanza ‘visiva’. Credo che le tue liriche lo meritino. Concedimi una breve digressione (breve, giuro, perché sono capace anche di diventare prolisso). Allora, tu sai che io non amo la filosofia: la libertà, la giustizia, ecc…tutta roba astratta che poi prende le misure solo nella realtà (così come non amo né la psicologia, la sociologia, la religione: perché? Perché tutte pretendono di dare delle risposte. Invece sono attirato, oltre che dalle donne, dalla Letteratura, perché pone solo domande e dall’Antropologia, perché ti mette lì la diversità delle culture. Cosa che non sanno fare le ‘discipline’ citate prima: hanno una risposta per tutto e non rispondono a nulla. Però, ed ecco il senso della digressione, esistono delle eccezioni. Ad esempio quella di Norberto Bobbio. Ecco, io credo che quello che Bobbio ha scritto sull’uomo mite, sia adattissimo a Marcello Comitini: “Il mite non ha grande opinione di sé, non già perché si disistima, ma perché è propenso a credere più alla miseria che alla grandezza dell’uomo, ed egli è un uomo come tutti gli altri” (p. 24, ‘Elogio della mitezza’, Ed. Linea d’Ombra, 1994)…

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      • Carissimo Bruno, sempre mi sono chiesto perché non stimo ciò che scrivo se nel mio intimo (non c’è Chilly) non mi disistimo. E la tua grande e vasta cultura (che in più occasioni ho ammirato) mi ha fornito la risposta citandomi il pensiero di Bobbio (è un autore che non ho letto (giuro farò ammenda). Ti dirò, che di norma non partecipo ai concorsi, perché non mi piace finanziare degli incompetenti. Poco tempo addietro ho partecipato a un concorso senza tassa di iscrizione con una poesia dal contenuto simile a questo. Mi hanno classificato terzo. Ma non è questo che mi dispiace. Mi addolora vedere premiate poesie insulse di sdolcinata malinconia o di tristezza fine a se stessa. E tu mi chiedi come mai non c’è un editore che mi pubblica? Credo d’averti fornito la risposta. Per l’esattezza molti editori (minori e subminori) sarebbero disposti a pubblicarmi. Ma quando esamino le loro pubblicazioni preferisco rimanere sul mio Aventino. Grazie sempre della tua stima, che ricambio (anche se in maniera meno evidente di come fai tu). Copio subito la frase di Bobbio e ne faccio tesoro.

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  1. Io credo che ad inventare dio siano uomini ignoranti che si bastano, si costruiscono l’idolo e si illudono di essere felici.
    Dio io lo vivo dentro e fuori. Oltre la materia, senza escluderla, essendosi incarnato ❤
    Bellissimo post!
    Vicky

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  2. Grande Marcello, leggendoti mi sono venute lacrime di commozione e gratitudine, dare la responsabilita’ a noi stessi e collettivamente, e’ la verita’ assoluta del perche siamo arrivati alla fine di un epoca disastrosa, la Verita assoluta del Creatore ha messo a disposiyione a noi tutti ..
    la terra per farne buon uso, abbiamo il libero arbitrio tutti i viventi della terra, siamo creati quindi creatori ma… grayie la conoscenya del cuore si sta svegliando grayie grayie..

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