
Sparire per farsi comprendere.
Lo racconto a parole, se hai pazienza.
Ma se punti l’obiettivo ti mostro
anche il viso gli occhi e il cuore. Ecco, così.
Fai un passo in avanti per inquadrare meglio
la bocca e gli occhi. Mi vedi?
Stai puntando proprio me o la lente
tonda e scura come le pupille di bue confonde
le crepe del muro con i solchi del viso?
Perché una nuvola che sfuma in bel disegno
si scioglie nell’incanto del cielo?
Dopo tanto cammino tra le nebbie
dolcissime dell’altitudine, poi lento e paziente
perché un fiume si disperde nel mare?
La morte genera vita – non quella
che non sono stato capace di vivere,
quella che volontariamente o meno ho generata,
quella stanca che abita il corpo e la mente -.
Quella nera che giorno dopo giorno
mi hanno aiutato a iniettarmi
che tanto sapore di morte possiede. Quella
che neppure riuscivano a vedere
con i loro silenzi l’indifferenza
la loro commiserazione.
Rispondere al pianto con una parola
una pacca sulle spalle un abbraccio
mentre i loro occhi spaziano
in un mondo a me estraneo e lontano
mi ha aiutato vedere quanto deserto
e desolazione sta nella notte che mi avvolge.
Mai nessuno mi ha visto. Anche tu
amore mio
che punti l’obiettivo, freddo come la canna
di pistola che la mia codardia ha allontanata. L’altra tua
pupilla, non quella che si sta specchiando cieca
nel riflesso oscuro del mirino, è cieca
dietro la palpebra chiusa. Guarda
– luna che ascolti il canto del cigno –
le labbra si schiudono fameliche
a inghiottire questa manciata di sassolini bianchi
raccolti nel palmo della mano. Ascolta
il gorgogliare inebriante del fiume,
che accompagna il loro scendere
lungo la gola. La prima mossa è fatta.
Ora lentamente ne lascio scivolare altri
nella bocca a labbra chiuse.
Uno ad uno come l’eco di una ninnananna
della madre che si allontana o si addormenta.
Accompagna se puoi con gli occhi accecati di lacrime
il mio lento scivolare, il lento
sciogliermi nel mare dell’oblio. Ma non spegnere
la telecamera. Lascia che questo video
abbia un finale muto. Una luce
che si abbuia senza la parola fine. Ecco,
ti ho mostrato come ci uccidono.
La dernière vidéo
Disparaître pour être compris.
Je vais le dire avec des mots, si tu as de la patience.
Mais si tu pointes l’objectif, je vais te montrer
aussi le visage, les yeux et le cœur. Voilà.
Fais un pas en avant pour un meilleur cadrer
la bouche et les yeux. Me vois-tu?
Pointes-tu juste moi ou l’objectif,
rond et sombre comme les pupilles d’un bœuf, confonde-t-il
les fissures dans le mur avec les sillons du visage?
Pourquoi un nuage qui se nuance dans un beau design
se fond-il dans l’enchantement du ciel?
Après une longue marche dans les brumes
les plus douces de l’altitude, puis lente et patiente
pourquoi une rivière se disperse-t-elle dans la mer?
La mort engendre la vie – pas la vie
que je n’ai pas été capable de vivre,
celle que j’ai généré volontairement ou non,
celle fatiguée qui habite le corps et l’esprit -.
Celle noire qui jour après jour
ils m’ont aidé à m’injecter
qui a tellement de saveur de mort. Celle
qu’ils n’arrivaient même pas voir
avec leurs silences, l’indifférence
leur commisération.
Répondre aux pleurs avec un mot
une tape dans le dos un câlin
pendant que leurs yeux errent
dans un monde étranger et lointain
ça m’a aidé à voir combien de désert
et désolation réside dans la nuit qui m’enveloppe.
Personne ne m’a jamais vu. Toi aussi
mon amour
qui pointe l’objectif , froide comme le canon
de l’arme que ma couardise a chassé. L’autre
pupille, pas celle qui se reflète aveugle
dans le reflet sombre du viseur, elle est aveugle
derrière la paupière fermée. Regarde
– lune écoutant le chant du cygne –
les lèvres s’ouvrent affamées
pour avaler cette poignée de galets blancs
recueillis dans la paume de la main. Ecoute
le bouillonnement enivrant de la rivière,
accompagnant leur descente
le long de la gorge. Le premier pas est fait.
Maintenant je laisse les autres glisser lentement
dans la bouche avec les lèvres fermées.
Un à un comme l’écho d’une berceuse
de la mère qui s’en va ou s’endort.
Accompagne si tu le peux les yeux aveuglés par les larmes
mon lent glissement, mon lent
dissoudre dans la mer de l’oubli. Mais n’éteins pas
la caméra. Laisse cette vidéo
avoir une fin muette. Une lumière
qui s’assombrit sans le mot fin. Voici,
Je t’ai montré comment ils nous tuent.
The last video
To disappear to be understood.
I’ll say it in words, if you have patience.
But if you aim the camera, I show you
also the face, eyes and heart. So!
Take a step forward for better to frame
the mouth and eyes. Do you see me?
Are you just pointing at me or the lens
round and dark like the pupils of an ox, he confuses
the cracks in the wall with the furrows of my face?
Why a cloud that nuanced in a beautiful design
does it blend into the enchantment of the sky?
After a long walk in the mists
softest of the altitude, then slow and patient
why does a river scatter in the sea?
Death begets life – not life
that I haven’t been able to live,
the one I generated voluntarily or not,
the tired one that inhabits the body and the mind -.
The black one who day after day
they helped me to inject myself
that has so much of the flavor of death. That
that they couldn’t even see
with their silences, indifference
their commiseration.
To respond to crying with a word
a pat on the back a hug
while their eyes wander
in a foreign and distant world
it helped me see how much desert
and desolation resides in the night which envelops me.
No one has ever seen me. You too
my love
who points the target, cold as a the barrel
of of the gun my cowardice chased away. The other
pupil, not the one that reflects blind
in the dark reflection of the viewfinder she is blind
behind the closed eyelid. Look
– moon listening to the swan song –
the hungry lips that open
to swallow that handful of white pebbles
collected in the palm of the hand. Listen
the intoxicating bubbling of the river,
accompanying their descent
along the throat. The first step is taken.
Now I let the others slide slowly
in the mouth with closed lips.
One by one like the echo of a lullaby
of the mother who goes away or falls asleep.
Accompany if you can, eyes blinded by tears
my slow slide, my slow
dissolve in the sea of oblivion. But don’t turn off
the camera. Leave this video have a mute ending. A light
which darkens without the final word. So there!
I showed you how they kill us.
Pingback: L’ultimo video – Sourab Titrés
Grazie della condivisione e diffusione dei miei versi, 𝖋𝖚𝖗𝖎𝖔𝖚𝖘𝖔 𝕲𝖔𝖚𝖍𝖆𝖗 🙏
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Pingback: L’ultimo video – Marcello Comitini – Letture/Lecturas
….impressionante Marcello!
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Cara Titti, una signora mi ha mandato un video, che mostra se stessa nell’atto di suicidarsi, assumendo una forte quantità di pastiglie barbituriche. Ne sono rimasto davvero impressionato. Da qui nascono i versi. (La signora – ho subito avvertito i carabinieri – è stata salvata)
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Aiuto che pessima esperienza 😱
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Sì, Titti. Pessima!!
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😰
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Terrificante il fatto e le tue parole strazianti.
Un abbraccio 🌹
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Un abbraccio, Shera. Grazie 🙏🌹
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Lo stesso fece una mia amica, comunicandolo ad un suo amico con un sms. Ma… Antonia Pozzi, agì nel 1938, nella solitudine di un mattino brumoso invernale, tra i prati dell’abazia di Chiaravalle, la sua malinconia non colta da nessuno, si spense all’età di 26 anni: lasciò l’eredità ricchissima dei suoi moltissimi pensieri scritti… che il suo tempo non aveva apprezzato… e il nostro, oggi, riscatta.
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Grazie, Lyth 🌹, d’aver ricordato Antonia Pozzi. 🙏
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Forte, sconvolgente!
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Grazie, Luisa 🌹. Mi piacere se leggessi la mia risposta al commento di Titti onweb. Grazie sempre della tua attenzione ai miei versi🙏🌹
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Ho letto….
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Nice post
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Thank you, Rajani 🙏
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🌷🌹🌺🌷
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Grazie, Eletta 🙏🌹🌹
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L’ha ripubblicato su Redvince's Webloge ha commentato:
Ciao buongiorno, molto bella : il nichilismo iniziale, trova la risposta alla fine. Sentimenti che una persona sensibile prova quando ti sentono, ma non ascoltano.
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Grazie infinite, Vincenzo. All’acutezza del tuo commento (che ho molto gradito) ho risposto sul tuo blog 🙏
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come sempre bravissimo nel raccontare un dolore estremo! buona giornata
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Grazie dell’apprezzamento, Matilde. Il dolore me lo hanno servito (imposto) costringendomi a guardare un video, come potrai meglio comprendere leggendo, più sopra, la mia risposta a Titti onweb.
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