Conosciamo bene (ITA – FR – ENG)

Angelo Cricchi La morte di Sarah Kane

Angelo Cricchi, La morte di Sarah Kane

CONOSCIAMO BENE

Noi uomini senza memoria, sbucati
su questa terra crediamo da sempre,
la conosciamo bene la morte,
noi che dimentichiamo che nostro padre è morto
e il padre di nostro padre
quando stavano per raccogliere le speranze
seminate con tenace disperazione.
La conosciamo bene
perché sentiamo nel sangue il bisbigliare
della sua voce
che fa scoccare le nostre vene
come corde di un’arpa
piegare le ossa come giunchi
irrigidire la nostra carne.
Noi lo sappiamo bene
che chiama
dagli angoli più insospettabili del tempo
e attende con occhi di fuoco
guardando nella nuca
il guidatore che sfida l’aria
e si accoccola ad ogni curva perché l’urto
non gli sia bestiale.
E troppa poca memoria abbiamo
per non saggiare i passi sulle rocce e sui chiodi
dondolando a una corda di cui non vediamo la cima
o per non combattere nudi sul quadrato
agitando le braccia.
E ti chiamiamo dolcissima o terribile,
bianca luna o tenebrosa notte
di un sonno senza fine.
Ma tu chi sei o morte?
Lontananza,
soffio di aquila che cade.

Che nessuno pianga!

*poesia da me scritta nel 1965 (avevo vent’anni) e pubblicata nella raccolta “Un ubriaco è morto” , Misuraca Editore, 1976.

NOUS CONNAISSONS BIEN

Nous, hommes sans mémoire, débouchés
sur cette terre – nous l’avons cru toujours-
connaissons bien la mort,
nous qui oublions que notre père est mort
et le père de notre père
quand ils étaient sur le point de récolter les espoirs
semées avec une tenace désespoir.
Nous la connaissons bien
parce que nous entendons dans notre sang
le murmure de sa voix
qui fait décocher nos veines
comme les cordes d’une harpe
plier nos os comme des joncs
durcir notre chair.
Nous le savons bien
qu’elle appelle
des angles les plus impensable du temps
et attend avec ses yeux de feu
en regardant le nuque
du conducteur qui défie l’air
et s’accroupi à chaque courbe parce que l’impact
ne sois pas bestial.
Et nous avons trop peu de mémoire
pour ne pas tester nos pas sur les rochers et les clous
en nous balançant à une corde dont on ne voit pas le bout
ou pour ne pas combattre nu sur le ring
en agitant nos bras.
Et nous vous appelons doux ou terrible,
lune blanche ou nuit ténébreuse
d’un sommeil sans fin.
Mais qui es-tu, ô mort?
Distance,
souffle de l’aigle qui fond.

Que personne ne pleure!

WE KNOW WELL

We men without memory, popped up
on this earth – we have always believed -,
we know death well
we who forget that our father is dead
and the father of our father
when they were about to reap the hopes
sow with tenacious despair.
We know it well
because we hear the whispering in the blood
of his voice
that makes our veins dart
like strings of a harp
bend bones like rushes
stiffen our meat.
We know it well
she calls
from the most unexpected corners of time
and wait with his fiery eyes
looking at the nape
the driver who defies the air
and crouches at every curve because the impact
let him not be beastly.
And we have too little memory
not to test the steps on the rocks and nails
swinging at a rope whose top we don’t see
or not to fight naked on the ring
waving his arms.
And we call you sweet or terrible,
white moon or dark night
of an endless sleep.
But who are you, oh death?
Distance,
breath of the falling eagle.

That no one cry!

69 pensieri su “Conosciamo bene (ITA – FR – ENG)

  1. la perdita della memoria causa conseguenze che sembrano venire senza spiegazione e per questo le conseguenze vengono ritenute ingiuste ai ciechi ai sordi e ai muti e a quelli che straparlano
    forse da nessuna parte e a maggiore ragione in Europa e/o in Occidente e/o in Russia ci si domanda qualcosa delle proprie e altrui grandi tragedie ci si rifugia in una retorica assolutamente penosa e dannosa ma è proprio questo che succede solo qualche voce emerge e ci dice qualcosa ma non va oltre il club dei soliti noti poca cosa e succede quello che succede nella massima confusione ed ignoranza
    proprio come nelle epoche passate oppure no nelle epoche antiche c’era qualcosa di meglio?

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    • No, Marino, non c’era nulla di meglio. L’uomo e l’umanità sono sempre gli stessi. La sola differenza che riesco a vedere sta tra l’uomo occidentale e l’uomo orientale, se quest’ultimo non è soggiogato dalla cultura occidentale.
      L’uomo orientale ha una maggiore (forse perché meno scientifica) conoscenza della propria umanità che lo porta a guardare la natura che lo circonda con rispetto e tolleranza. Ma temo che non durerà ancora per molto: tutto secondo una concezione entropica andrà a livellarsi con conseguente fusione tra oriente e occidente. Internet non ne è che la prova, la porta attraverso cui passerà questo flusso unificatore.

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  2. … “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.”
    (Liliana Segre)
    …….. Anche oggi, vogliamo continuare a pensare….. + ∞

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    • Proprio così, Fulvia. La vita mi aveva già fatto toccare con mano dolente la morte. A diciotto anni era morto il mio più fraterno amico annegato nel mare di Livorno. Ci siamo salutati quando è partito dalla Sicilia per la Toscana e l’ho salutato al ritorno dentro la bara. Non volevo credere che fosse morto: attendevo da un momento all’altro di vederlo spuntare sorridente come sempre. Attesa vana, ubriaco di dolore.
      Grazie del commento.

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