Le Ombre

Ida Chessa Milano 11022025rit

Ida Chessa, Milano, 2015

Oh, la notte che invade strade e piazze
lacerata dai rami dorati dei fanali
sopra la quiete delle auto in sosta
ordinate in quell’unica lunga ombra
del loro starsene in fila sull’asfalto.
Dai palazzi s’illuminano gli occhi
teneri e caldi d’infinita stanchezza
e dai vetri traspaiono le ombre
che posano sui piatti il vapore rosa
delle pietanze
Parlano del giorno che si è appena concluso
fingono un’ironia che maschera tristezza.
Traspaiono dai vetri anche le speranze
degli uomini che sfiorano la fronte
serena dei bambini, quelle delle mani
che sui cuscini toccano
il tepore di labbra umide d’azzurro.
Nel fiatare muto i corpi che si cercano
allontanano la fredda angoscia del tempo,
trattengono nel buio la luce degli sguardi
come farfalle nel cielo del tramonto.

Da una finestra spalancata in alto
sulla facciata oscura del palazzo
una musica vibra, si diffonde
nelle strade deserte, attende muta
dietro i vetri delle finestre illuminate.
Un uomo silenzioso si spoglia nella stanza
danza a passi lenti davanti allo specchio
assieme alla sua ombra incatenata ai piedi.

Si spengono una ad una le finestre e i rami
dei fanali scintillano dorati.

L’uomo nudo attende in compagnia della sua ombra
le ultime ore della notte.
O per sempre!

29 pensieri su “Le Ombre

  1. è una notte vista con gli occhi della notte, che con la sua oscurità evidenzia sagome e luci che spezzano l’uniformità del buio. Si vede e si intravede, si immagina e si sogna, nel silenzio che offre la possibilità di apprezzare ancor più i contorni della vita. Molto piaciuta, molto.
    Daniela

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  2. In alcuni versi sento la malinconia, il sopirsi del battito vitale, in altri l’alito della speranza.
    perchè se le ombre della notte sono il riflesso della vita vissuta, la notte è comunque l’ombra del giorno passato. E di quello che verrà, una speranza nuova.
    Bellissima Marcello, e scusa se mi permetto le mie interpretazioni che magari non corrispondono al tuo pensiero di poeta e di uomo, ma la poesia credo sia anche un offerta di interpretazione, questo mi fa pensare alla meraviglia delle parole che non sono mai sterili.

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    • Fulvia non ho proprio nulla da scusarti. Offro le mie poesie alla sensibilità degli amici che mi leggono, e so bene (e per fortuna) che ognuno ha la propria sensibilità maturata dal proprio vissuto. Ognuno quindi si vede nei miei versi (almeno questo è il mio scopo e la mia speranza) e ritrova i propri lineamenti, sotto forma dei simboli che va incontrando leggendo. Quindi il mio grazie di cuore va a tutti coloro che leggono e un doppio grazie a chi come te commenta.

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