La Giardiniera

LA FINTA GIARDINIERA MOZART

La Giardiniera, da una foto di Laurent Guizard

Alla luce della luna sospesa sul giardino
come una lampadina pallida che illumina
la vastità fiorita di un balcone
offri le spalle nude alla rugiada della notte
e spargi dalle mani l’acqua iridescente degli dei.

Ti smarrisci inquieta tra le onde dei profumi
scruti nella penombra con lo sguardo ansioso
versi in ogni vaso quelle poche gocce
che a mala pena estinguono l’arsura.

Ti parla all’improvviso e non sai da dove
qualcosa d’armoniosamente puro
un odore tiepido di terra o di pioggia.

Cosa ti trattiene? Di cosa smani ancora?
– sussurra nel silenzio la voce che s’infrange
come una preghiera tra estasi e subbuglio –
La tua incertezza spezza l’armonia
del giardino in fiore e della luna bianca.
In te s’innestano oscuramente forti
nel disordine imperioso del dolore
il ramo della vita e le radici di un’antica gioia.
Nel buio non attendono
le poche lacrime di una pietà fugace
e la vita cerca nella luce chiara
l’incanto di corolle profumate,
accese nella notte da rituali eterni
come le stelle che schiudi dai tuoi occhi.

Mentre intorno a te fiorisce il mondo
e la mia voce che t’insegue.

17 pensieri su “La Giardiniera

  1. Un sogno….per chi coltiva amore e per chi desidera riceverlo.
    “…offri le spalle nude alla rugiada della notte/e spargi dalle mani l’acqua iridescente degli dei.” tra queste parole mi ci sto perdendo…

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  2. Un notturno (una visione al chiar di luna) che porta con sé (anche) la sensualità di spalle nude baciate dal sole. Una poesia suadente, delicata e garbatamente sensuale. Con la cifra che sempre ti contraddistingue, il senso forte e radicato dell’inno alla vita e al suo fluire.

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