Giorgio Caproni, Versicoli quasi ecologici: “Non uccidete il mare”

Una poesia quanto mai attuale di un grande Poeta scomparso nel 1990, pubblicata sul blog di Pina Bertoli di cui condivido l’amore per Cesare Pavese e tutto ciò che riguarda la cultura.

Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.

Versicoli quasi ecologici, Res amissa, 1991 (postuma)

Non potevo non parlare di questa poesia; come sapete, è uscita in una delle tracce per il tema alla maturità. Quest’anno mi sento più coinvolta del solito, perché mia figlia è tra la folta schiera dei maturandi. E sono molto felice che abbia scelto proprio questa traccia. Non conosceva Caproni né la poesia, ma quando l’ha letta ha immediatamente deciso che su queste parole poteva costruire un…

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2 pensieri su “Giorgio Caproni, Versicoli quasi ecologici: “Non uccidete il mare”

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