Marina si domanda “quando / saremo noi / fuori dai lacci?”. La domanda, rivolta anche a noi, non può che attendere una disperata (o rassegnata) quanto negativa, risposta, che già Marina stessa sente dentro di sé con lacerante certezza.
Di quanti filtri
pellicole adesive trasparenti
maschere d’argilla o creta
rapprese ai bordi, crepate con fulmini
in trasversale sull’anima,
di quanta cartapesta e fondotinta
sul volto abbiamo bisogno
per sentirci esistere
e calamitare l’altrui attenzione –
quante reti comprimono
gesti, pensieri, parole
in quali cavità la mente cola
corpo e spirito trafugati
da illusioni precarie
coazioni a ripetere
serialità stampigliate
di stereotipi –
quando
saremo noi
fuori dai lacci?
Anche io me lo domando… dio se me lo domando… quando quando ma quando sarò fuori da ‘sti lacci?
Meraviglia di poesia.
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più che dalle maschere che mai indosso in alcuna circostanza a costo di suscitare antipatie e astio, mi sentirei più libera dai compromessi, quelli che per il quieto vivere si instaurano quotidianamente anche con le persone a noi più vicine.
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non ci sono solo le maschere per ingannare il prossimo, ma anche quelle di cui tu scrivi, Daniela, le maschere per il quieto vivere, i piccoli e grandi inganni sorridenti spesso utili per portare avanti l’equilibrio di una convivenza,. Poi , anzi prima ancora, ci sono gli autoinganni, inconsapevoli o meno: in realtà, tutto il mondo che ci circonda ci viene proposto attraverso interpretazioni già pronte, e noi, anche quando vogliamo essere onesti e squarciare la superficie delle cose, fatichiamo molto anche solo a provare a farlo: lo stesso linguaggio con cui formuliamo i nostri pensieri, lo abbiamo ereditato sotto forma di struttura difficile da sovvertire…
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Quando fingi ti credono tutti, quando sei spontanea invece non ti crede nessuno. Il motivo è che si è ormai talmente abituati a persone che si costruiscono un personaggio che quando ti trovi davanti ad un individuo senza maschere ti viene da pensare lo stesso che sia uno dei tanti fake che ci sono in giro. A me è capitato più volte. Poi io dico che internet ha peggiorato questa cosa perchè se nella realtà si avevano delle maschere per ogni situazione, su internet addirittura c’è gente con mille profili e mille vite diverse, il chè è più distruttivo di quanto si possa pensare.
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Grazie di questo tuo pensiero Amleta. Come avrai notato i versi non sono miei. Io li ho condivisi perché mi piacciono. Forse l’autrice sarebbe lieta di leggerti. Proverò io ad avvertirla, di questo commento che la riguarda principalmente.
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ringrazio di cuore Amleta e Marcello per le riflessioni che hanno fatto scaturire dai miei versi, trovo straordinaria la molteplicità di interpretazioni che possono nascere da quello che, più o meno consapevolmente, si scrive….è vero, Amleta, purtroppo oggi un potente mezzo come internet moltiplica le possibilità e le sfaccettature dell’inganno, diventa un’arma micidiale contro chi non si sa difendere.
E’ importante scrutare sempre sotto la maschera, a volte si può restare delusi perchè non c’è quasi nulla…però altre volte senza un minimo di atteggiamento ci si sente nudi, non bisogna neppure imporre la propria intimità in ogni circostanza.
Un caro saluto
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Condivido in pieno il tuo commento, Marina! Grazie.
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Grazie a te, Marcello, buon fine settimana 🙂
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Buon fne settimana anche a te, Marina
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Grazie!
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