Luna

Ruben Jimenez Notte su Praga

foto di Ruben Jimenez, Praga

Deboli stelle rade in questo cielo giallo
smaltato dai lampioni della città assordante.

Il fiume scende lentamente tra le alte mura grigie.

E tu luna che appari mite negli angoli più oscuri
ormai non trovi asilo che in ombrose memorie.

Spegni la tua inutile faccia bonaria
sulle dimore dove ronzano fragili speranze
dentro cuori di vetro, freddi come mai

tu sei stata, luna

 

16 pensieri su “Luna

  1. La luna non ha perso l’antico fascino, effettivamente si avverte la fatica ad aprire con fiducia i cuori per poter godere del suo magico influsso: diffidenza, cinismo, superficialità, cecità. o timore di apparire nella propria fragilità di umani? Chissà se la luna ha compreso il motivo… Molto belli i tuoi versi Marcello!

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  2. Bella. Ci riconosco il traduttore di Baudelaire. J’ai longtemps habité sous de vastes portiques… Una vita anteriore che qualcuno di noi ha ancora conosciuto (eravamo in ritardo sulla storia?). Una vita recuperabile? Non credo.

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    • Questo tuo accostarmi a Baudelaire mi onora. Certo non posso dimenticare le lezioni apprese traducendo i suoi versi, come non posso dimenticare, anche se in maniera molto meno incisiva, quelle degli altri poeti francesi che ho tradotto. Né quelle di Cesare Pavese, mio maestro di vita. Ma di fronte a loro mi sento un impacciato apprendista.
      Grazie della visita e del commento, Elena. Ho iniziato a curiosare nel tuo blog e spero di approfondire meglio la conoscenza.

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