Ecco un’altra bella poesia di Daniela Cerrato dal suo blog “Il canto delle Muse”. Versi che descrivono sentimenti e cose come elementi integranti dei luoghi che la poetessa percorre donando loro un’anima e un senso di vita simbolica e palpitante. Un percorso che si arresta all’incontro con una “strada provinciale”, segno dell’umana presenza e torna indietro ripercorrendo gli stessi luoghi, già trasformati dalla pioggia, che offrono una nuova e più serena percezione.
La chiamavano da sempre strada viva
quel sentiero di mezza collina
che iniziava a scendere all’angolo
di una casa da poco abbandonata,
fiori perenni nel giardino cintato
mostravano ancora il gusto
di chi l’aveva abitata.
La percorsi, tutta, d’improvviso,
un dì che pioveva a secchiate
ebbra di rabbia trattenuta,
sfogai la foga con passi decisi
a tratti scivolosi, in un sottile
giacchino a cappuccio che dopo poco
iniziò a stingere il vivo colore.
Rivoli fucsia gocciolavano rigando
le mani fradice, incapaci di asciugare
il viso, grondante lacrime e pioggia,
la vista annebbiata non fermava
il cammino che proseguiva
con un’ energia cinetica potente,
non so quanto fango calpestai
ma dopo un restringimento della strada
mi trovai di fronte a un campo limitato
dall’asfalto di una provinciale.
Ripercorsi a ritroso, stavolta in salita,
il sentiero divenuto rigagnolo notando
qualche sprazzo di luce che apriva
il fronte di nubi cupe, la pioggia
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° è davvero una strada viva, mi piacciono molto queste poetesse che prima vanno lì, sul posto, a viversela e poi imbastiscono fili di scritti. Si sente il respiro della discesa e della salita. Me la vado a sbirciare un po’ questa blogger °
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Marianna, tu e Daniela avete due modi assolutamente diversi di guardare alla vita e vi esprimete in modo altrettanto diverso.
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